Tempo di grande manovre bariche, tipicamente autunnali, nel cuore del vecchio continente. Mentre l’elongazione verso il mar di Barents del promontorio anticiclonico “interciclonico” sta favorendo la discesa della prima ondata di freddo della stagione sulla Russia europea, nel corso delle prossime 48 ore l’affondo di una saccatura nord oceanica verso l’entroterra desertico algerino darà l’incipit ad una ciclogenesi che fra venerdì e sabato risalirà verso le nostre regioni centro-meridionali e le Isole Maggiori, determinando una fase di severo maltempo, con piogge, rovesci e temporali.
La genesi di questa depressione è da ricondurre al richiamo di aria calda e molto secca sub-tropicale continentale dai quadranti meridionali, che dall’entroterra desertico libico occidentale e dai deserti sabbiosi dell’Algeria orientale si espande in direzione del bacino centro-occidentale del Mediterraneo, muovendosi lungo il bordo orientale della saccatura atlantica che affonda sull’Algeria. Questo flusso meridionale, in sviluppo sul bordo orientale della saccatura atlantica, risalendo verso il Mediterraneo impatterà sulla catena montuosa dell’Atlante Telliano, dove tende ad invorticarsi, favorendo la formazione di una depressione orografica che si chiuderà nei bassi strati, presentando un minimo barico sottovento all’Atlante che evolverà verso levante.
Una volta strutturatasi nella media troposfera, con dei massimi di vorticità positiva isolati dal flusso perturbato principale alla base dell’asse di saccatura, la “depressione orografica algerina”, nel corso della serata di venerdì 9 Ottobre, sotto la spinta del “getto sub-tropicale”, si sposterà verso il Canale di Sicilia. Questo ramo secondario del “getto sub-tropicale”, in risalita dall’entroterra desertico algerino, alimenterà questa depressione, soprattutto nella media-alta troposfera, rendendola più energetica. Durante il suo movimento verso il Canale di Sicilia, poco a nord di Pantelleria, la depressione di origini orografiche determinerà una notevole compressione del “gradiente barico orizzontale” fra la Sicilia e il mar Ionio, richiamando verso questo bacino intensi e umidi venti di scirocco che dalla Cirenaica risaliranno il mar Libico e lo Ionio, assorbendo un gran quantitativo di umidità che verrà scaricata sotto forma di intense precipitazioni lungo le coste ioniche di Sicilia e Calabria, e i versanti orientali di Etna, Peloritani, Aspromonte, Serre e Sila, dove si verificheranno apporti pluviometrici davvero molto abbondanti capaci di produrre fulminee ondate di piena nei principali bacini idrografici (già sovraccaricati dalle piogge abbondanti cadute nelle scorse settimane).
Ma nel corso della nottata, fra venerdì e sabato, le aree maggiormente colpite dalle forti precipitazioni, a prevalente sfogo di rovescio o temporale, saranno quelle della Sardegna meridionale e della Sicilia occidentale, ed in seguito pure quelle del medio-basso Tirreno. L’intensificazione del “gradiente termico” fra la massa di aria più fredda che scivola dai bordi della saccatura e l’aria molto più calda e umida che risale dallo Ionio, dotrebbe favorire lo sviluppo di un “forcing” convettivo ben organizzato fra il Canale di Sicilia, l’omonima isola e lo Ionio, con lo sviluppo di “Clusters temporaleschi” capaci di apportare forti rovesci di pioggia e manifestazioni temporalesche di moderata e forte intensità fra il sud della Sardegna, la Sicilia e la Calabria, che localmente verranno esacerbate dal “forcing” orografico nei bassi strati, indotto proprio dall’umido flusso sciroccale in azione sullo Ionio.
Inoltre bisogna tenere in considerazione che le coste ioniche di Sicilia e Calabria, proprio nella giornata di sabato, verranno investite da sostenute risacche e da possibili mareggiate di debole intensità, per onde lunghe da SE alte fino a più di 2.5-3.0 metri, che potrebbero ostacolare il naturale deflusso idraulico dei torrenti e dei fiumi in piena, creando situazioni di sovraccarico nelle rispettive foci. Il peggioramento che si va delineando per le nostre regioni centro-meridionali, e in particolare per la Sardegna meridionale, la Sicilia e la Calabria ionica è da tenere costantemente sotto controllo per via delle tante criticità idrogeologiche che potrebbero rimbalzare con l’arrivo di piogge abbondanti e fenomeni temporaleschi localmente di moderata o forte intensità. Pertanto non ci resta altro da fare che monitorare costantemente l’aggiornamento dei modelli fisico matematici per tenerci ulteriormente aggiornati sul peggioramento di mercoledì e giovedì.