Settimana del Pianeta Terra: scoperti due straordinari geositi a Collepardo

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Dal 18 al 25 di Ottobre tutta l’Italia sarà protagonista di grandi eventi in occasione della Settimana del Pianeta Terra

“Abbiamo scoperto due siti di interesse geologico (geositi) davvero straordinari a Collepardo ed è avvenuto durante un’attività di ricerca universitaria. Uno di questi è la  Grotta di Madonna delle Cese, è una grotta carsica aperta sulla scarpata del torrente Fiume da un crollo della volta, fu luogo di rifugio eremitico ed oggi di culto. Siamo riusciti a risalire alla valenza geologica del sito, a studiarne le caratteristiche. E c’è all’interno addirittura una cappella dedicata alla Madonna”. Lo ha annunciato la ricercatrice Alessia Pica, Vice Presidente di Naturnauti, Associazione di promozione sociale per la valorizzazione della biodiversità e geodiversità. “ L’attività di ricerca de La Sapienza  – ha proseguito Pica – è stata determinante per la scoperta di due geositi di notevole valore ed analizzarne le caratteristiche geologiche  e li visiteremo durante La Settimana del Pianeta Terra.  Il censimento regionale dei geositi nell’area aveva permesso all’Agenzia Regionale Parchi Lazio di segnalare all’ISPRA 3 geositi ora riconosciuti nel database geositi nazionale. I risultati della ricerca scientifica dell’Università Sapienza sull’area hanno contribuito al censimento aggiungendo due geositi di interesse geomorfologico (geomorfositi).

La grotta di Madonna delle Cese presenta numerose forme carsiche fossili: canne d’organo, stalattiti e stalagmiti. Tuttavia il fenomeno carsico non è con certezza estinto, il dubbio è dato dallo stillicidio presente nella volta e dall’umidità presente su alcune forme, nonostante l’esposizione all’aria aperta. Le immense dimensioni che doveva avere in origine hanno permesso la costruzione all’interno della grotta della cappella della Madonna delle Cese. Questo culto e il toponimo sono legati ad un’apparizione della Madre di Dio che ebbe l’eremita che nel VI secolo d.c. aveva scelto la grotta come rifugio. Il nome ‘cese’ è dovuto sicuramente ad aspetti del paesaggio circostante, incerto se legato a ceso, ovvero tagliato dal latino cedere, attribuibile per l’uso che si faceva del bosco a ceduo o se per il nome dialettale ‘cese’ attribuito ai luoghi di foraggio del bestiame. Questi elementi arricchiscono il sito di interessi culturali e storici che si uniscono, insieme all’interesse escursionistico del sentiero che conduce alla grotta, all’interesse scientifico che essa riveste”.

“L’altro geomorfosito è l’ Arco in roccia di Trisulti,  espressione del carsismo sotterraneo nella zona – ha proseguito Pica –  e della potenza dell’incisione fluviale.  Abbiamo constatato che anche questo sito ha caratteristiche tali da potergli attribuire  la definizione di geomorfosito”.

Giornalisti e cittadini entreranno in geositi unici nel contesto dei Monti Ernici !!

Durante l’evento andremo alla scoperta del legame tra natura e cultura dei luoghi di Trisulti, scopriremo insieme come le rocce e gli agenti che modellano la terra plasmano la storia naturale e umana visitando le grotte che ospitano gli eremi, vedendo i segni del passaggio di una importante faglia e visitando l’emblema della cultura spirituale di questi luoghi, la Certosa di Trisulti.

Altri geositi a Collepardo (censimento ARP-ISPRA):

Faglia Guarcino-Trisulti-Sora e miniera di asfalto di Trisulti

Nei pressi della Certosa di Trisulti le rocce calcaree liassiche che affiorano lungo il taglio stradale mostrano intensa fratturazione per attività tettonica – ha concluso Pica –  con presenza di una breccia cataclasitica. La breccia è a tratti impregnata di asfalto, che appare in venule e piccole inclusioni di colore nerastro.

Grotta di Collepardo La grotta presenta uno sviluppo planimetrico di 130 m e un dislivello di circa 30 m ed è conosciuta fin dall’antichità. La cavità ipogea consiste in un unico grande ambiente, suddiviso in tre parti da sbarramenti di colonne stalagmitiche, allineate lungo piani di faglia. La grotta è attrezzata per la fruizione turistica ed ospita una colonia di pipistrelli.

Pozzo d’Antullo Si tratta di una cavità verticale a forma quadrangolare, con asse maggiore di oltre 150 m e profondità massima di 80 m, originata dal crollo di quello che un tempo era un vasto salone ipogeo a volta. Sulle pareti della cavità, piuttosto strapiombanti, sono presenti numerose concrezioni”.

In tutta Italia 237 appuntamenti dal 18 al 25 Ottobre

Dal 18 al 25 di Ottobre tutta l’Italia sarà protagonista di grandi eventi, ben 237 di cui 70 al Nord, molti sulle Isole, tanti al Centro e Sud del Paese. Più di 600 ricercatori impegnati per fare in modo che le geo – scienze possano entrare nelle case degli italiani, almeno 150 escursioni, più di 80 appuntamenti tra conferenze ed attività all’aperto. In quei giorni il Pianeta sarà l’Italia per una kermesse senza precedenti: Settimana del Pianeta Terra, creata da due ricercatori italiani quali Rodolfo Coccioni dell’Università di Urbino e Silvio Senodell’Università di Pavia. In campo saranno università, musei, centri di ricerca.  Un grande evento riconosciuto dal MIUR con l’impegno delle università, dei musei, dei centri di ricerca, in tutta Italia.

Tutto il programma con tutti gli eventi è su www.settimanaterra.org

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