Sarà un weekend dominato da furiosi venti occidentali, arriverà anche il freddo e la neve a bassa quota sulle Alpi
L’affondo di latitudine del vortice polare, come da previsione, sta contribuendo ad “avvettare” masse d’aria piuttosto fredde, di origini artico marittime, che dal mare di Groenlandia si muovono a gran velocità in direzione delle Isole Britanniche e della Francia, tramite l’inserimento di una intensa e fredda ventilazione dai quadranti settentrionali, da N-NO e Nord. Nelle prossime ore l’affondo della saccatura, riempita con aria molto fredda di tipo artica marittima, provocherà un marcato tracollo dei valori di geopoteziale in quota e barometrici al suolo. L’approfondimento della depressione, a carattere freddo, legata al “lobo scandinavo” del vortice polare, pronta a posizionarsi in prossimità dell’Estonia, contribuirà ad accelerare la discesa del ramo più meridionale della saccatura artica fino al cuore del Mediterraneo e sull’Italia.
L’affondo di questa saccatura, nel corso della prossima serata, determinerà anche una marcata erosione delle propaggini più orientali del promontorio anticiclonico sub-tropicale posizionato da giorni sul Mediterraneo. L’anticiclone dinamico sarà costretto a ritirarsi in direzione della Spagna e dell’Atlantico portoghese, posizionando i propri massimi di oltre 1035 hpa a largo delle coste portoghesi. Ciò determinerà, a partire dal pomeriggio odierno, un consistente inspessimento del “gradiente barico orizzontale” fra le Isole Britanniche, la Francia e il Mediterraneo centrale, con una notevole differenza di pressione fra le Alpi e le coste nord africane. La saccatura in questione inoltre scendendo molto gradatamente di latitudine si ammasserà sopra una vasta area caratterizzata da valori barici e di geopotenziali piuttosto “laschi”, presenti soprattutto lungo il bacino del Mediterraneo.
Ciò creerà un intenso “gradiente barico orizzontale” e un “gradiente di geopotenziale” piuttosto consistente in quota che attiverà una intensa ventilazione zonale sui mari che circondano l’Italia. Il fitto addensamento di isobare sopra i mari italiani determinerà una conseguente intensificazione della ventilazione da SO e O-SO, che si attiverà lungo il margine più meridionale della saccatura, in ingresso sul bacino del Mediterraneo. Al contempo il robusto promontorio anticiclonico oceanico, rafforzandosi ulteriormente sul vicino Atlantico orientale, si contrapporrà con le isobare piuttosto strette, facenti capo alla depressione a carattere freddo, in azione fra la Scandinavia e le Repubbliche Baltiche. Questa depressione fredda, scivolando velocemente di latitudine fino in prossimità delle coste olandesi, interagirà con la barriera alpina. A contatto con le Alpi la profonda depressione di origine polare subirà un vero e proprio “split” orografico, con il contemporaneo isolamento di un profondo minimo depressionario “derivato” sottovento, sul Golfo di Genova, molto profondo, pronto a inspessire il “gradiente barico” sul bacino centrale del Mediterraneo.
Questo profondo minimo depressionario “derivato” nel corso della giornata di domani tenderà ulteriormente ad approfondirsi, presentando un minimo barico al suolo di poco sotto i 990 hpa che in quota verrà alimentato da una intensa “anomalia della tropopausa dinamica” posizionata proprio al traverso del Golfo di Genova. L’interazione fra le opposte figure bariche dinamiche produrrà una significativa compressione del “gradiente barico orizzontale” fra il Tirreno e l’Italia settentrionale che determinerà un intenso squilibrio barometrico fra la costa nord-africana e l’Italia settentrionale. Questo forte “gradiente barico orizzontale” che si verrà a costruire nella notte fra oggi e domani, acuito ulteriormente dalla spinta di masse d’aria sempre più fredde, di origini polari marittime, in sfondamento dal Rodano, che a loro volta causeranno un aumento della pressione barometrica fra la Spagna e il mare delle Baleari, agevolerà l’innesco di una impetuosa ventilazione da O-SO e SO, che dalla porta di Carcassonne e dal Golfo del Leone, attraverso il mare di Corsica e il mar di Sardegna, si propagherà a tutto il Tirreno, fino alle coste di Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Basilicata, tramite un intenso libeccio che risalirà il bacino tirrenico, sollevando un imponente moto ondoso, con onde di “mare vivo” che potranno raggiungere i 4.0-5.0 metri di altezza.
Già dalla prossima notte i venti più forti sferzeranno dapprima la Corsica, con raffiche da O-SO molto forti capaci di toccare i 130-140 km/h a Capo Corso, per propagarsi al basso mar Ligure, all’isola di Gorgona e alle coste della Toscana, fra carrarese e livornese, dove in nottata subentreranno forti burrasche da SO e O-SO. In particolare tra livornese, pistoiese, massese, pisano e senese il libeccio, molto forte a raffiche, oltrepasserà la soglia d’attenzione, con picchi davvero molto elevati, di oltre 80-90 km/h nei punti più esposti della fascia costiera. Ma raffiche molto forti, in grado di lambire picchi estremi fino a 90-100 km/h ed oltre nella fase clou, si potranno misurare anche lungo l’Arcipelago Toscano. In alcune isole, come la Gorgona o la Capraia, nel corso della nottata la compressione del “gradiente barico orizzontale” fra le Alpi e la Sicilia, parliamo di una differenza di oltre 22 hpa, rischia di accelerare ulteriormente il flusso libecciale proveniente dalla Corsica, creando autentiche bufere di vento, prevalentemente da O-SO, con raffiche molto forti, che potranno raggiungere punte di oltre 110-120 km/h.
La libecciata dovrebbe proseguire fino al pomeriggio di domani, pur iniziando a perdere parte della sua intensità già dalla mattinata sulla toscana e in seguito pure lungo le coste laziali più settentrionali. Ma nella giornata di domani, con la traslazione dei massimi di “gradiente barico orizzontale” in prossimità del medio Tirreno, le intense burrasche da O-SO e Ovest cominceranno a spingersi sul Lazio, le coste della Campania e la Calabria tirrenica, specie il cosentino, e le coste della Sicilia settentrionale, dove si potranno misurare picchi di oltre gli 80 km/h. Parte di questi intensi venti di libeccio, dopo aver sferzato le coste di Toscana, Lazio e Campania si propagheranno verso l’entroterra scavalcando molto velocemente le creste dell’Appennino e scivolando sotto furiose raffiche di “garbino” lungo le coste adriatiche (versante sottovento), tra Molise, Basilicata orientale e Puglia, con picchi capaci di superare la soglia degli 80-90 km/h, localmente anche più di 100 km/h, lungo l’uscita delle principali vallate appenniniche.
Qui l’effetto del vento di caduta dai crinali dell’Appennino Campano, Molisano e Lucano farà acquistare ulteriore velocità alla massa d’aria che raggiungerà le sottostanti vallate e le coste del basso Adriatico e dell’alto Ionio tramite impetuose e turbolenti folate che potranno risultare, a tratti, anche molto forti, lì dove l’orografia determina locali effetti di “amplificazione”. Il “garbino” sulle coste del basso Adriatico soffierà in modo molto forte nella giornata di domani, con forti raffiche di caduta che batteranno in modo particolare la Puglia centro-meridionale. La situazione rimarrà invariata anche nella giornata di domenica, anche se l’asse di saccatura al traverso delle regioni settentrionali italiane subirà un significativo processo di “stretching” per una nuova pulsazione dinamica del promontorio anticiclonico delle Azzorre, posizionato con i suoi massimi barici in mezzo all’Atlantico.
SABATO 21 NOVEMBRE 2015
Al mattino avremo condizioni di cieli nuvolosi o molto nuvolosi su gran parte delle regioni associati a piogge sparse di debole e moderata intensità che interesseranno dapprima le regioni di nord-est, per spostarsi rapidamente a quelle centrali, con rovesci e anche qualche temporale che colpirà soprattutto le coste del Lazio, la Campania e la Calabria tirrenica. Sulle Alpi tornerà la neve, seppur sopra gli 800 metri, con accumuli che si faranno più significativi lungo il versante estero, al confine fra Svizzera e Austria.
Nel pomeriggio schiarite al nord-ovest, mentre il grosso delle nubi e delle precipitazioni traslerà rapidamente al centro-sud, con piogge, rovesci e qualche temporale atteso fra la Sardegna occidentale e le coste del Lazio, la Campania e la Calabria tirrenica. Entro sera qualche pioggia o breve rovescio raggiungerà pure le coste della Sicilia settentrionale. Altrove passaggio di nubi ma con bassa probabilità di precipitazioni.
Al mattino migliora sulle regioni settentrionali con ampi rasserenamenti in estensione anche alla Toscana, le Marche, l’Umbria e il Lazio. Schiarite anche sulla Sardegna e sul resto delle regioni centrali. Persiste l’instabilità al centro-sud e sulla Sicilia, con piogge e rischio di rovesci maggiormente probabili sulle coste tirreniche della Calabria e sul nord della Sicilia. Atteso anche un calo della quota neve sull’Appennino meridionale.
Nel pomeriggio migliora anche sul resto delle regioni meridionali anche se fra il basso Tirreno e lo Ionio insisterà un po’ di nuvolosità sparsa che potrà dare la stura a qualche residua precipitazione, specie sulle coste della Calabria tirrenica e della Sicilia.
Sono attese in sensibile calo soprattutto sulle regioni del centro-nord.
VENTI
Domani soffieranno da intensi a forti a carattere di burrasca da O-SO e Ovest, soprattutto su mar di Sardegna, Tirreno centro-meridionale, dove sono attese raffiche fino ad oltre 70-80 km/h. Dopo aver scavalcato il crinale appenninico gli intensi venti di libeccio scivoleranno sulle coste adriatiche sotto furiose raffiche di “garbino”, tra Molise, Basilicata orientale e Puglia, con picchi capaci di superare la soglia degli 80-90 km/h, localmente anche più di 100 km/h, lungo l’uscita delle principali vallate appenniniche. Qui l’effetto del vento di caduta dai crinali dell’Appennino Campano, Molisano e Lucano farà acquistare ulteriore velocità alla massa d’aria che raggiungerà le sottostanti vallate e le coste del basso Adriatico e dell’alto Ionio tramite impetuose e turbolenti folate che potranno risultare, a tratti, anche molto forti, lì dove l’orografia determina locali effetti di “amplificazione”. Solo dal pomeriggio di domenica l’intensa ventilazione occidentale andrà ad attenuarsi su tutti i mari, scivolando al di sotto della soglia d’attenzione per l’allentamento del “gradiente barico orizzontale”.
e forti burrasche da O-SO e Ovest che spazzeranno il mare di Corsica e il mare di Sardegna, con venti davvero molto forti in mare aperto, a partire dalla serata solleveranno un imponente moto ondoso, con ondate di “mare vivo” veramente alte, fino a più di 5.0 metri, ma con “Run-Up” che davanti le coste della Corsica occidentale e settentrionale potranno superare pure i 6.0 metri. Parte di queste grosse onde di “mare vivo” create dalle forti burrasche di ponente e libeccio, attive fra il Golfo del Leone e Capo Corso, nel corso della mattinata di domani si propagheranno al settore più meridionale del mar Ligure e a parte dell’alto Tirreno, dirigendosi verso le coste del livornese, pisano e del massese, dove andranno a rompersi con grande impeto, creando spettacolari mareggiate da O-SO che rischiano di arrecare anche dei danni nei tratti esposti all’erosione costiera.
In particolare il tratto di costa che va da Vada fino a Viareggio rischia di essere quello maggiormente colpito dalla mareggiata (quasi frontale), dove arriveranno i “Run-Up”, con picchi di oltre 5.0-6.0 metri. Domani invece toccherà al resto dei litorali tirrenici. In particolare quelli del Tirreno centro-meridionale dove i forti venti da O-SO e Ovest genereranno importanti onde di “mare vivo” che potranno raggiungere i 4.0 metri di altezza nel tratto di mare antistante le coste della Campania e del Lazio. Le mareggiate si prolungheranno fino alla serata di domenica, con una consistente onda lunga da O-SO e Ovest di scaduta, sui 3.0 metri, che investirà soprattutto le coste del Lazio meridionale, quelle della Campania e della Calabria tirrenica.