Dal recente rapporto Fao, i disastri causati dai fenomeni naturali sono in aumento
L’impatto dei cambiamenti climatici sulla natura è percepibile anche ora. Dal 2003 al 2013, quindi in soli dieci anni, i disastri causati dai fenomeni naturali sono aumentati. Rispetto agli anni ’80 i danni economici è aumentato vertiginosamente andando a toccare i 1,5 trilioni di dollari. La conferma arriva dalla Fao e dall’elaborazione del rapporto, in vista della Conferenza sul clima di Parigi. Dal rapporto Fao emerge che, ad essere seriamente a rischio, è l’agricoltura e soprattutto la sicurezza alimentare. Infatti, solo nei paesi in via di sviluppo i cambiamenti climatici hanno provocato danni ingenti alle coltivazioni, all’allevamento, alla pesca e alle foreste. Secondo la Fao è necessario, innanzitutto, comprendere la differenza tra i tipi di calamità perché solo così si può comprendere quali misure politiche adottare. I fenomeni naturali che causano il maggior numero di danni all’agricoltura e alle foreste sono le alluvioni, soprattutto in quei territori colpiti da tempeste e siccità. Invece, per il bestiame il maggior pericolo è dato dalla siccità, mentre per la pesca da tsunami, uragani e cicloni. Dal rapporto Fao emerge che, i disastri possono causare anche disoccupazione; soprattutto, in quei Paesi in cui l’agricoltura è, prevalentemente, l’attività economica principale. Infatti, le alluvioni in Pakistan hanno creato problemi e danni a 4,5 milioni di lavoratori. In tutto il mondo, sono 2,5 miliardi le persone che vivono grazie all’agricoltura, ma fino ad ora è stato speso per l’assistenza all’agricoltura meno di quanto fissato dalle Nazioni Unite.