Secondo il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti la Conferenza di Parigi è fondamentale per ottenere dei risultati positivi
Il 30 Novembre avrà inizio la Conferenza di Parigi, intanto proprio in questi giorni si sta svolgendo la PreCop21. Tra i partecipanti vi è, ovviamente, il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che, in un intervento a “La radio ne parla” su Radio 1 ha sottolineato che “C’è ancora molto da fare ma passi in avanti se ne sono fatti, molto tecnici ma se ne sono fatti”. Per il ministro “La PreCop serve a spianare la strada alla Cop21 sui temi che sono rimasti ancora aperti, a mitigare le posizioni per avvicinarle il più possibile”. Il ministro specifica che l’Italia si presenterà con già un impegno che la obbliga a ridurre l’emissione di CO2, infatti sottolinea che “Noi come Italia alla Cop21 ci presentiamo con un impegno già sottoscritto che ci impone la riduzione di CO2 del 40% entro il 2030 con sanzioni in caso di mancato rispetto dell’impegno. Agli altri Paesi diciamo impegnatevi almeno quanto noi con le stesse garanzie che vi stiamo dando noi”. “L’accordo di Parigi è impellente – continua Galletti – ma per vedere il bicchiere mezzo pieno devo ricordare che le cose sono cambiate molto, l’accordo di Kyoto era limitato a 13 Paesi, noi ci apprestiamo ad andare a Cop21 con il 95% dei Paesi che coprono le emissioni globali”. Di certo, per il ministro dell’Ambiente e non solo per lui, la Conferenza di Parigi sarà un’ottima occasione per fare la storia e cambiare le cose. Infatti per il ministro ” l’appuntamento di Parigi sarà una svolta. Parigi può essere importante soprattutto per la governance del problema. Parigi non finisce a Parigi ma da Parigi si inizia. Dobbiamo raggiungere i 2 gradi ma dobbiamo raggiungerli tutti insieme e i risultati vanno monitorati e controllati. Stiamo ragionando attorno anche a inserire nel documento un riferimento all’obiettivo di 1,5 gradi perché non siamo sicuri che – conclude- con il raggiungimento dei 2 gradi siamo al sicuro dai cambiamenti climatici”.