Dagli Aztechi ai giorni nostri: ecco come si è “evoluto” il doping

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Di doping si parla già nel periodo azteco fino ai giorni nostri, con gli scandali che hanno riguardato diversi “campioni”

Il doping è uno dei mali che affligge il mondo dello sport. In pochi sanno, però, che ha origine antichissime. Infatti, esso risalirebbe addirittura al periodo azteco. La popolazione, infatti, decideva di mangiare il cuore delle proprie vittime, accompagnato da una sostanza estratta dal cactus che li aiutava ad aumentare la resistenza. Durante i giochi di Olimpia, alcuni atleti decidevano di utilizzare particolari erbe, semi, funghi e pozioni per aumentare la propria capacità di resistenza. Durante il XX sec., invece, iniziarono a far uso di zollette di zucchero bagnate nell’etere, per poi accompagnarli con delle miscele di stricnina, brandy e vino in cui venivano tritate foglie di coca. Negli anni Cinquanta e Ottanta, invece, durante i giochi olimpici alcuni paesi, soprattutto la Repubblica Democratica Tedesca e l’Unione Sovietica, erano soliti dopare i propri atleti. Negli anni successivi, gli atleti e soprattutto le atlete hanno avuto diversi problemi: cambiamento di sesso o figli deformi. Negli ultimi anni, l’assunzione di Epo ha coinvolto diversi atleti: Lance Armstrong, che fu privato dei 7 tour di ciclismo vinti, Fausto Coppi. Ha portato alla morte Tommy Simpson e Eddy Merckx. Recentemente, è stato nell’occhio del ciclone Alex Schwazer il marciatore italiano. E, infine, il caso più noto fu quello di  Ben Johnson, che ottenne l’oro sui 100 m alle Olimpiadi di Seul del 1988, per poi essere squalificato.

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