Facebook distorce la realtà e rende infelici: uno studio lo conferma

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Secondo uno studio danese i social network rendono la vita infelice e abbassano drasticamente il livello di soddisfazione personale: ecco perché

I social network turbano e rendono le persone infelici. A ribadirlo è uno studio condotto dagli scienziati dell’Happiness Research Institute di Copenhagen. Alla ricerca sono stati coinvolti 1.095 volontari , di cui il 94% usavano quotidianamente i social, e i risultati ottenuti hanno fatto discutere molto.

I volontari sono stati divisi in due gruppi: i primi hanno continuato ad utilizzare il social come sempre, senza modificare le loro abitudini; ai secondi è stato chiesto di evitare di collegarsi per una settimana. Passato il tempo di “astinenza”, pari a otto giorni, ai partecipanti è stato richiesto di stimare da 1 a 10 il grado di soddisfazione personale concentratasi nell’ultima settimana.

facebook-depressionInutile dire che coloro che hanno continuato ad usare il social come se nulla fosse, hanno stimato un grado di soddisfazione alquanto modesto: si è passati da 7, 67 a 7, 75; mentre coloro che hanno riempito le loro giornate diversamente, rimanendo estranei dal social e conducendo una vita “normale”, hanno raggiunto un grado di soddisfazione rilevante: da 7, 56 a 8,12. Dunque, tirando le somme, dalla ricerca si è appreso come quest’ultimi siano significativamente più felici rispetto ai primi.

Facebook distorce la nostra percezione della realtà e il modo in cui le vite degli altri ci appaiono. Confrontiamo continuamente ciò che facciamo con quello che vediamo sui social, e dal momento che la maggior parte delle persone posta solo cose positive, abbiamo una percezione molto distorta della realtà. Se siamo costantemente esposti a bellissime notizie, il rischio è che le nostre vite ci sembrino meno soddisfacenti” tuonano gli esperti, che concludono: “Il flusso costante di buone notizie che vediamo su Facebook rappresenta solo il 10% di ciò che succede alle altre persone. Non dovrebbe essere usato per valutare le nostre vite“.

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