La NASA studia come il riscaldamento globale cambia il respiro del Pianeta
Il riscaldamento globale sta rendendo più affannoso il respiro della Terra: ne sono convinti gli esperti e per questo motivo adesso la Nasa vuole studiare come il riscaldamento globale sta alterando il ‘respiro’ del Pianeta, per capire se in futuro gli oceani, i ghiacci e le foreste saranno ancora in grado di assorbire l’anidride carbonica (CO2) emessa dall’uomo dandone un responso scientifico. Senza il prezioso contributo di foreste, ghiacci e oceani, oggi avremmo in atmosfera il doppio di questo gas serra. A dirlo sono gli esperti dell’agenzia spaziale statunitense, che in questi mesi stanno avviando nuove missioni sul campo e dallo spazio per monitorare la situazione. Grandi aspettative sono riposte nel satellite OCO-2 (Orbiting Carbon Observatory-2), lanciato nel luglio 2014 per misurare la CO2 attraverso tutti gli strati dell’atmosfera.
“L’anidride carbonica e’ uno dei motori principali del cambiamento climatico azionati dall’uomo“, spiega Annmarie Eldering, responsabile della missione. “Avere misurazioni regolari dallo spazio sara’ un passo fondamentale per capire e prevedere cosa ci attende in futuro“. Per avere un quadro piu’ completo, la Nasa punta anche su nuovi simulatori e una serie di missioni sul campo che permetteranno di sondare la reazione di foreste, suolo e oceani al riscaldamento globale. E’ il caso del nuovo progetto Naames (North Atlantic Aerosols and Marine Ecosystems Study), che la settimana scorsa ha schierato navi e aerei nel nord dell’Atlantico per studiare una regione particolare che ogni anno presenta una delle maggiori fioriture di fitoplancton al mondo: queste microalghe, infatti, “non sono solo influenzate dal clima, ma lo condizionano a loro volta“, spiega il responsabile della missione, Mike Behrenfeld. Grande attenzione sara’ puntata anche sulle foreste a rischio incendio e sull’Artico, che a causa dello scioglimento dei ghiacci potrebbe emettere piu’ carbonio di quanto non ne assorba. Per questo nelle prossime settimane la Nasa lancera’ l’esperimento Above (Arctic Boreal Vulnerability Experiment), che per 10 anni monitorera’ il carbonio accumulato nel permafrost di Canada e Alaska.