Nel 2014 le vendite sono cresciute del 9,5% rispetto al 2013 e per la stagione in corso ci si attende un 4,9% di crescita nel settore dei giocattoli. Anche le vendite online dovrebbero vedere un’impennata verso l’alto
Dopo la festa del Ringraziamento è scattata oggi negli Stati Uniti la corsa all’offerta più vantaggiosa durante il Black Friday, che segna ufficialmente l’inizio del frenetico periodo dello shopping natalizio, tanto atteso dai negozianti. Nel 2014 le vendite sono cresciute del 9,5% rispetto al 2013 e per la stagione in corso ci si attende un 4,9% di crescita nel settore dei giocattoli. Anche le vendite online dovrebbero vedere un’impennata verso l’alto con un +7% nel periodo novembre-dicembre, rispetto a un meno entusiasmante 3,2% su base annua. Si stima che il weekend alle porte vedrà più di 130 milioni di persone acquistare nei negozi o sul web. E lunedì sarà poi la volta del Cyber Monday, ovvero il giorno in cui gli statunitensi vanno a caccia di offerte di prodotti tecnologici. Il fenomeno riguarda soprattutto i consumatori più giovani, circa il 77,8% delle persone di età compresa tra i 18 e i 24 anni e il 77,4% di quelli tra i 25 e i 34 anni, che faranno acquisti sia nel corso del fine settimana che nella giornata di lunedì.
Fino a qualche anno fa durante il Black Friday i negozi venivano letteralmente presi d’assalto. Oggi l’affluenza si è un po’ abbassata, anche a causa del fatto che gli acquisti iniziano prima visto che già da inizio novembre è possibile comprare in saldo. E per l’occasione Google, attraverso un’analisi statistica del 2014, ha stilato una lista di tre consigli per evitare le code e per sfruttare al meglio il tempo a disposizione per gli acquisti. Innanzitutto fare shopping la mattina presto o la sera; poi, evitare i negozi di telefonini, che in genere sono quelli maggiormente presi d’assalto; controllare che i prodotti siano disponibili prima di avventurasi nei negozi.
Il primo Black Friday risale al settembre del 1869, anno in cui l’oro subì un profondo crollo a causa di due speculatori, Jay Gould e Jim Fisk, provocando una profonda crisi economica. L’espressione venne poi usata in riferimento al venerdì successivo al Ringraziamento nel 1961, sia a Philadelphia che a New York, da parte della polizia, che si riferiva al traffico e al numero incontrollabile di persone che riempivano i marcipiedi per fare acquisti. La connotazione negativa del nome “Venerdì nero” non fu gradita dai negozianti di Philadelphia che cercarono invano di rinominarlo Big Friday. Dagli anni ’80 prese piede in tutti gli Stati Uniti e si diffuse anche in altri paesi del modo.