Previsioni Meteo: anticiclone a oltranza, ecco perché è un’anomalia storica molto preoccupante

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    Previsioni Meteo: le ultime carte confermano la durata eccezionale dell’anomalia di sole e caldo in atto sull’Europa, ulteriori conferme sulle prospettive miti fino al 20 novembre

    E’ una domenica di bel tempo in tutt’Italia, sembra primavera, quasi estate: splende il sole su tutte le Regioni, il clima è mite, gradevole, luminoso, le temperature elevate, con picchi di +25°C nelle zone interne del centro/nord, +23°C nei fondovalle alpini, +21°C a Milano e Torino, valori elevati anche al centro/sud con +23°C a Roma, Catania e Cosenza, +22°C a Napoli, Palermo e Taranto. E non è ancora il picco del caldo, che sarà raggiunti nei prossimi giorni con valori di +27/+28°C nelle zone interne e temperature diffusamente sui +24/+25°C nei principali centri urbani del Paese.

    EUMETSAT_MSG_RGB-12-12-9i-segment14Tutta colpa di un eccezionale anticiclone con massimi di alta pressione superiori ai 1032hPa che determina un lungo periodo di bel tempo in gran parte d’Europa. Questo periodo è già iniziato da una decina di giorni al centro/nord Italia, e da una settimana al Sud dopo la disastrosa alluvione del weekend di Halloween. Ma più preoccupante del pregresso, c’è quello che ancora dovrà arrivare. Le carte sono molto preoccupanti, annunciano la persistenza di questo anticiclone praticamente ad oltranza, fino al 20 novembre e non perché dopo ci sia un cambiamento, ma perché è al massimo fino a quel periodo che possiamo spingerci a prevedere una linea di tendenza sull’evoluzione meteorologica.

    EUMETSAT_MSG_RGB-naturalcolor-westernEuropeL’anomalia in atto è molto più grave e pericolosa di quanto non possa sembrare a chi gode del piacere di questo clima così mite, anche perché al suolo nelle nostre città la situazione è “mascherata” da nebbie, foschie, brezze marine e inversioni termiche. La vera anomalia più significativa è in alta quota, le Alpi e i loro ghiacciai stanno soffrendo tantissimo con zero termico a 4.500 metri di altitudine nel periodo in cui dovrebbero cadere metri di neve. I cicli stagionali della natura sono stravolti anche sull’Appennino, che dovrebbe avere le prime significative nevicate invece vede germogliare i fiori nei prati, e praticamente arriveremo così quasi a fine mese. Impressionanti i dati che arrivano da alta quota: +13°C ai 2.173 metri del Monte Cimone, +12°C dai 2.006 metri del Passo Rolle, +11°C dai 2.129 metri di Paganella, addirittura +18°C dai 1.742 metri Monte Malanotte sulle Alpi di Mondovi. Tutte località in cui in questo periodo dell’anno dovrebbero esserci neve e temperature sottozero, in base alle medie climatiche storiche. E invece è così da dieci giorni e si continuerà così per altri dieci e probabilmente anche di più.

    tornado venezia 8 luglio 2015 (6)Un disastro che rischiamo di pagare a caro prezzo nel momento in cui quest’anomalia si concluderà, spalancando improvvisamente le porte all’inverno. Sarà uno shock termico impressionante, perché anche se le prospettive stagionali sono di un inverno molto mite almeno nella prima parte (quindi anche a dicembre ci attendiamo una prosecuzione di anomalie calde), ovviamente ci saranno anche parentesi fredde e perturbate che inevitabilmente sfoceranno in nuovi fenomeni estremi quando incontreranno un’atmosfera così calda dove l’energia in gioco alimenterà bombe d’acqua, violenti tornado e devastanti alluvioni. Ma ormai ci siamo abituati: la moderazione in questa natura impazzita sembra non esistere più, il clima del pianeta è visibilmente stravolto, a maggior ragione in questa stagione caratterizzata da El Niño in cui stiamo assistendo persino a due violentissimi uragani nel giro di due settimane nel mar Arabico. Dopo Chapala in queste ore è il turno di Megh che si sta abbattendo addirittura in Somalia e nello Yemen, Paesi che di queste tempeste probabilmente ne avevano sentito parlare soltanto in TV con riferimento agli uragani dell’Atlantico e ai tifoni del Pacifico.

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