Previsioni Meteo Dicembre, adesso il vortice polare si “ricompatta”: brevi irruzioni fredde all’orizzonte

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L’indice “NAM” sfonda i +1.6 e il vortice polare tende a ricompattarsi, per il freddo “vero” bisognerà attendere la fine di Dicembre?

Come dimostrato dall’intensificazione delle correnti zonali in uscita dalle coste del Canada orientale e dal nord degli USA, dopo la temporanea fase d’instabilità di questi giorni, con l’affondo del “lobo scandinavo” fino al cuore del vecchio continente, il vortice polare tende nuovamente a ricompattarsi in sede artica. Tale tendenza, che ultimamente ha accompagnato una ripresa del flusso zonale alle alte latitudini, in questi ultimi giorni. Ma la conferma del notevole rinvigorimento del vortice polare, viene anche dall’indice “NAM”, che in settimana ha sfondato la fatidica soglia dei +1.5, superando addirittura i +1.6. Insomma, non certo una buona notizia per il futuro della prima parte della stagione invernale, ormai incombente. L’indice “NAM” deriva dall’inglese “North Annular Mode”.

22253_1_1Esso è molto importante poiché rileva la differenza tra la pressione atmosferica sulla verticale del Polo Nord e quella delle medie latitudini. Rispetto all’indice “AO”, che evidenzia la differenza di pressione fra il Polo Nord e le medie latitudini a livello del mare, l’indice “NAM” comprende tutta la colonna atmosferica, dai bassi strati fino alla parte più bassa della stratosfera. Proprio per questo il “NAM” è un indice molto importante, poiché ci indica la forza del vortice polare alle quote stratosferiche. L’indice “NAM” in fase positiva, in genere, dovrebbe accompagnare un notevole ricompattamento del vortice polare in sede artica, il che comporterebbe una intensificazione delle umide correnti zonali alle medio-alte latitudini, con la ripresa di un alto indice zonale e la rigenerazione del ramo principale del “getto polare”, con diversi “Jet Streak” (massimi di velocità del “getto”), specie fra l’Asia centrale, la Cina, il Giappone, il Pacifico settentrionale, il nord America e l’Atlantico settentrionale.

I notevoli "Jet Streaks" fra Asia orientale, nord America e Atlantico settentrionale
I notevoli “Jet Streaks” fra Asia orientale, nord America e Atlantico settentrionale

L’attività ciclonica va ad intensificarsi alle alte latitudini, con lo sviluppo di profondi vortici depressionari. Questo tipo di pattern atmosferico, votato ad un flusso perturbato principale con elevata zonalita, dovrebbe inibire l’avvento di importanti ondate di freddo verso la fascia temperata, fra nord-America, Europa e Asia, mentre l’aria gelida rimarrà confinata oltre il circolo polare artico e le alte latitudini, tra Canada, Groenlandia, Lapponia e Siberia settentrionale. Quando il vortice polare tende a rafforzarsi una profondissima circolazione depressionaria principale colma di aria gelida artica, si attiva sopra il mar Glaciale Artico, a cui si associano altre aree cicloniche secondarie che rinvigoriscono importanti figure di bassa pressione, come la famosa depressione semi-permanente d’Islanda o la depressione delle Aleutine. Si viene così ad innescare un fitto “gradiente barico orizzontale” e un importante “gradiente di geopotenziale”, fra le latitudini artiche e quelle temperate, che va a rinvigorire il ramo principale del “getto polare” che scorre sull’intero emisfero, con i relativi “Jet Streaks” (massimi di velocità del “getto”) localizzati nelle aree di massimo “gradiente di geopotenziale” fra alte e medie latitudini.

Rtavn3015Sul bacino del Mediterraneo la ripresa del flusso zonale sull’Atlantico settentrionale, nei prossimi giorni, si tradurrà anche con l’estensione degli elementi più orientali del promontorio anticiclonico delle Azzorre, schiacciato sui paralleli verso le medio-basse latitudini dai poderosi “Jet Streaks” in uscita dal nord degli USA e dal Canada orientale, fin verso l’Italia e i vicini Balcani, con la conseguente avvezione di aria decisamente più mite dall’Atlantico sub-tropicale. Il quadro configurativo però non è alquanto ben definito. Difatti, se il vortice polare stratosferico tende ad approfondirsi e a raffreddarsi notevolmente, il vortice polare troposferico, di tutta risposta, nelle prossime settimane, con il contributo dei “forcing” troposferici dinamici fra il nord Pacifico (“wave 1”) e l’Atlantico settentrionale (“wave 2”) potrebbe reagire con un progressivo surriscaldamento, che andrebbe a disturbare lievemente la sua attività.

plot003_f24Nonostante il riassetto del vortice polare sul mar Glaciale Artico entro fine Dicembre non sono esclusi dei piccoli disturbi, attribuibili ad eventuali “forcing”, che andranno ad intaccare il vortice polare nei bassi e medi strati. Il progressivo stiramento del vortice potrebbe determinare, specialmente nell’alta stratosfera, uno schema configurativo a “wave2 pattern”, caratterizzata dallo sviluppo di due ampi promontori anticiclonici, uno sul Pacifico settentrionale (anticiclone delle Aleutine) e l’altro in azione sull’Atlantico settentrionale (anticiclone delle Azzorre). A tali promontori anticiclonici si assoceranno delle saccature che affonderanno in direzione del Canada orientale e del nord-est degli Stati Uniti, la prima, e dell’Europa centro-occidentale, la seconda. In seno a queste saccature si potranno celare delle discese d’aria fredde, dalle latitudini polari, che potrebbero manifestarsi entro la fine di Dicembre.

plot001_f84Ancora è troppo presto per ulteriori dettagli, ma se questo quadro verrà confermato non si può escludere che entro la fine di Dicembre, nel pieno periodo natalizio, nuove avvezioni fredde potrebbero puntare in direzione dell’Europa, riportando un clima decisamente più freddo su diverse aree del vecchio continente dopo un lungo periodo di mitezza e temperature sopra le medie stagionali.

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