Lo studio ha coinvolto 1821 bimbi di tre anni, ricontrollati poi a 12 anni di età, e si è potuto stabilire qual è il fattore che permette di stabilire, già in età infantile, quale sarà il rendimento scolastico
I genitori, che siano essi ansiosi oppure no, vengono assaliti da dubbi riguardanti il rendimento scolastico dei figli, già quando questi ultimi sono ancora in tenera età. Ora, dal mondo scientifico, arriva un modo per capire se i bambini di soli tre anni possano avere successo a scuola e addirittura anche il rischio di abbandono scolastico. A rivelarlo è stato uno studio pubblicato sulla rivista Intelligence e coordinato da Linda Pagani dell’università di Montreal. Lo studio ha coinvolto 1821 bimbi di tre anni, ricontrollati poi a 12 anni di età. I bambini di tre anni sono stati sottoposti ad un test-gioco per misurare la loro “memoria di lavoro”, vale a dire quella che ci rende in grado di svolgere dei compiti a breve termine, come ad esempio ricordare, colo solo supporto della propria memoria, un numero di telefono.
Durante il gioco è stato chiesto ai piccoli di distribuire una serie di oggetti di forme differenti in due scatole, stando attenti a dividerli esattamente come erano stati divisa prima da un adulto. Secondo i ricercatori, Più il bambino riesce a replicare ciò che ha visto, più dimostra di possedere una buona memoria. Gli stessi bimbi sono stati poi riesaminati a 12 anni, per calcolare il rischio di abbandono scolastico non terminando il ciclo d’istruzione superiore, attraverso una serie di test ad hoc. Da questi ultimi è emerso quindi una sorte di collegamento tra una buona memoria di lavoro a tre anni e un basso rischio di abbandono scolastico futuro. Gli scienziati sono dunque giunti alla discutibile conclusione che la memoria di lavoro sia un preludio di buone capacità di concentrazione, autocontrollo e ragionamento futuri.
