Una saccatura artica sta per riportare freddo e nevicate sulla Russia, atteso un sensibile raffreddamento delle pianure Sarmatiche

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Aria molto fredda e neve stanno per tornare protagoniste sulla Russia europea scivolando sul bordo orientale dell’anticiclone

Mentre su gran parte dell’Europa centro-occidentale e sul bacino centrale del Mediterraneo la persistenza di un robusto promontorio anticiclonico continua ad “avvettare” masse d’aria molto calde per il periodo, di origine sub-tropicale marittima, poco più ad est un nucleo di aria piuttosto fredda, di tipo polare marittima continentalizzata, sta per versarsi sulla Russia, causando un sensibile calo termico e l’arrivo della neve su buona parte del bassopiano Sarmatico.

"Jet Streak" sui cieli europei
“Jet Streak” sui cieli europei

Il fortissimo “gradiente di geopotenziale” in quota che si è venuto a scavare fra il bacino centro-occidentale del mar Mediterraneo, ove sono ubicati i massimi di pressione e di geopotenziale del grande anticiclone dinamico di origine sub-tropicale da molti giorni stazionario fra la Spagna e l’Italia, e l’Europa centro-settentrionale, dove il campo i geopotenziali stanno subendo una notevole diminuzione per l’approfondimento della depressione d’Islanda, sta rafforzando sensibilmente il ramo del “getto polare” che scorre sopra l’Europa centrale, con un “Jet Streak” (massimi di velocità del “getto”) che dall’Atlantico orientale si estende fino alla Polonia, l’Ucraina e il mar Nero, dopo aver attraversato i cieli di Inghilterra, mar del Nord, nord della Francia, Germania, Belgio, Olanda, Danimarca, sud della Scandinavia e mar Baltico, con massimi di velocità sino ad oltre 220-230 km/h oltre i 9000 metri.

Notevole il "gradiente di geopotenziale" fra Mediterraneo ed Europa centrale
Notevole il “gradiente di geopotenziale” fra Mediterraneo ed Europa centrale

Giunto al traverso della Bielorussia e dell’Ucraina questo “Jet Streak” piuttosto lungo del “getto polare”, incontrando poco più ad est un’area con valori di geopotenziale molto più bassi sopra la Russia, tende a virare più verso sud-est, assumendo la tipica componente nord-occidentale. Il ramo discendente del “getto polare”, presente fra Bielorussia, Ucraina e bacino del mar Nero, avrà il merito di alimentare la saccatura di origine artica, colma di aria molto fredda soprattutto in quota, che dalle coste del mar di Barents si fionderà fino al cuore delle pianure Sarmatiche, gonfiandola e prolungandola ulteriormente verso latitudini più meridionali, fino al Caucaso. Ciò permetterà il conseguente ingresso sul territorio russo di masse d’aria molto fredde, per non dire gelide in quota, di diretta estrazione artica, facenti capo alla circolazione del vortice polare in azione sul mar Glaciale Artico. L’affondo di questo asse di saccatura, riempito di aria molto fredda di origine polare marittima continentalizzata, già dalle prossime ore favorirà la rapida discesa della quota dello “zero termico” che raggiungerà il piano fino alla regione del Volga, dove si prevedono nevicate significative, capaci di lasciare accumuli al suolo, anche di una certa consistenza.

Rtavn602In particolare nelle aree a nord del bacino del Volga e nella regione degli Urali, dove si verificheranno anche veri e propri rovesci di neve, agevolati dalle temperature che si spingeranno abbondantemente su valori inferiori ai +0°C. Queste affluendo a tutte le quote tenderanno a scivolare lungo il margine orientale del promontorio anticiclonico ubicato con i propri massimi sul Mediterraneo centrale, sotto una ventilazione da NO e N-NO, che dal mar Bianco e dal mare di Barents dilagherà sopra le vaste pianure sarmatiche, provocando un brusco calo termico, oltre che una significativa destabilizzazione atmosferica. All’interno della saccatura, che nella giornata di domani estenderà la propria base fino all’Ucraina orientale, a seguito della sensibile intensificazione della vorticità positiva in quota s’innescherà una ciclogenesi (per effetto “sottovento” al ramo discendente del “getto polare”), interamente riempita da aria molto fredda e pesante, di diretta estrazione artica.

12039264_985090498181039_2121265148309398347_nQuesta depressione, colma di aria molto fredda, dopo essersi chiuso all’interno dell’asse di saccatura, approfondendosi ulteriormente, associandosi ad una marcata “anomalia della tropopausa dinamica” in quota, si andrà a collocare a ridosso della regione degli Urali meridionali, con un minimo pronto a scendere sui 995 hpa. Durante l’affondo della saccatura le masse d’aria molto fredde, di origini artiche, che dal mare di Barents, tramite la penisola di Kola e il mar Bianco, scivoleranno sul bassopiano Sarmatico e l’area degli Urali tenderanno a scalfire lo strato di aria più mite preesistente nei pressi del suolo, generando correnti ascensionali che favoriranno lo sviluppo di annuvolamenti, anche di tipo cumuliforme, seppur di piccola statura.

12115691_985505924806163_5843243142879925955_nQuesti annuvolamenti cumuliformi, sviluppandosi nel pieno dell’avvezione fredda attiva a tutte le quote, con isoterme prossime ai -7°C -9°C a 850 hpa, riusciranno a dare la stura a nevicate e deboli rovesci di neve in diverse località della Russia europea e degli Urali, dove i termometri scenderanno di poco sotto la soglia dei +0°C. Entro oggi la neve tornerà ad imbiancare molte città della Russia, inclusa la capitale Mosca e molte altre città come Kazan e Samara. La neve fresca depositata al suolo potrà favorire anche un certo raffreddamento tramite l’effetto “Albedo”. Ma fra venerdì e sabato, con la discesa del blocco di aria fredda (-10°C a 850 hpa) verso la Russia centrale, qualche rovescio di neve, misto alla pioggia, si potrà vedere anche nel sud della Russia europea e nel settore più occidentale del Kazakistan, dove la colonnina di mercurio con l’avvento dei freddi venti da NO si spingerà di poco la soglia dei +0°C.

0_4eea6_33b57f75_origIn caso di rovesci intensi, date le termiche piuttosto favorevoli, non sono esclusi neppure accumuli al suolo di neve molto umida. Le nevicate più intense interesseranno soprattutto gli Oblast’ della Russia centrale, orientale e l’area lungo il bacino del Volga, dove saranno probabili dei rovesci nevosi a carattere sparso localizzati lungo il settore post-frontale dell’ampia quanto profonda circolazione depressionaria. Queste nevicate attese sulle pianure russe avranno come primo effetto quello di determinare un brusco raffreddamento dello strato d’aria prossimo al suolo, riportando i valori termici anche di poco sotto le medie tipiche del periodo.

8192952-standardI terreni innevati di fresco da queste precipitazioni nevose causeranno un massiccio raffreddamento dello strato d’aria presente nei bassi strati, incrementando il forte raffreddamento che proprio in questo periodo caratterizza l’Eurasia, a seguito della diminuzione del soleggiamento diurno e dell’allungamento della notte sul giorno. Freddo che entro fine mese potrebbe scivolare verso latitudini più meridionali, interessando più direttamente le Repubbliche Baltiche, la Polonia e molti altri paesi dell’Europa orientale, ancora condizionati dal mite flusso oceanico che continua a mantenere le temperature su valori ben al di sopra delle medie stagionali.

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