Dopo la lattuga romana e altre piantine, nel 2016 saranno coltivati i primi fiori a bordo della Stazione Spaziale
Dopo la lattuga e alcune piantine verdi, sono in arrivo i primi fiori coltivati nello spazio. Infatti, a bordo della Stazione Spaziale è stata installata una serra in cui saranno seminate, nel 2016 dall’astronauta Kjell Lindgren, le zinnie. Questo esperimento ha una doppia utilità: non solo capire quali fiori potrebbero essere coltivate nello spazio, ma anche comprendere l’impatto dei fiori sul morale degli astronauti. L’obbiettivo è cercare di comprendere la capacità di conservazione dei semi nello spazio e se il polline prodotto possa causare problemi. Trent Smith, del Kennedy Space Center della Nasa ha spiegato che ”le zinnie sono un test per coltivare piante da frutto come pomodori da mangiare nello spazio”. Per il 2017 sarà prevista, invece, la coltivazione di pomodori. Gioia Massa, sempre del Kennedy Space Center della Nasa, ha precisato che ”coltivare una pianta da fiore e’ piu’ impegnativo rispetto alla lattuga” infatti ”i parametri come l’illuminazione sono piu’ critici”. La serra è provvista di luci rosse, blu e verdi, che saranno accese per 10 ore e spente per 14 per simulare il giorno e la notte, e di un sistema che produce acque e nutrienti necessari alle piante. I fiori cresceranno in 60 giorni. La serra è stata creata dall’azienda americana Orbital Technologies ed è stata già messa in funzione producendo la lattuga rossa romana, la prima lattuga prodotta e consumata nello spazio. Ancora prima, nel 2011 erano spuntate alcune piantine della famiglia del crescione, che Nespoli l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea, nell’ambito degli esperimenti della missione MagIsstra, che aveva condotto sulla Stazione Spaziale.