Processo terremoto L’Aquila, condannato a due anni Bernardo De Bernardinis
Nessun messaggio rassicurante, capace di far abbassare la guardia ai cittadini: non hanno colpe gli esperti della commissione Grandi Rischi chiamati valutare lo sciame sismico in corso all’Aquila prima della scossa che colpì l’Abruzzo 6 aprile 2009. Tranne uno, l’ex vice capo della Protezione Civile, De Bernardinis. Lo ha stabilito la Cassazione, confermando la sentenza della Corte d’Appello dell’Aquila di un anno fa, e mettendo la parola fine a quello che di fatto è stato un processo alla scienza, incentrato fondamentalmente sulla possibilità di prevedere i terremoti.
Delusi i familiari delle vittime, da ieri a Roma per assistere a quella che era diventata la battaglia di una vita e assistiti da legali che a loro volta sono dei sopravvissuti al terremoto. “Mi sento forte per la condanna confermata di De Bernardinis, significa che lo Stato all’Aquila ha sbagliato e non siamo dei visionari, è cosi’ e basta“, ha affermato Vincenzo Vittorini, chirurgo aquilano che nel sisma perse la moglie Claudia e la figlia Fabrizia. De Bernardinis, condannato a due anni con la sospensione e la non menzione, esce dunque come unico responsabile nel processo per omicidio colposo e lesioni, per la morte di 29 persone (tra le 309 del sisma) tutte giovanissime, compreso un bimbo di pochi mesi. Ma veramente si può ritenere che De Bernardinis, oggi Presidente dell’ISPRA, sia realmente colpevole per non aver previsto il sisma, aver “tranquillizzato” la gente o cose del genere?
Ad essere definitivamente assolti sono Franco Barberi, all’epoca presidente vicario della commissione Grandi Rischi, Enzo Boschi, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica, Giulio Selvaggi, capo del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre, Claudio Eva, docente di fisica all’Universita’ di Genova, e Matteo Dolce, direttore dell’Ufficio rischio sismico della Protezione Civile. In primo grado erano stati tutti e sette condannati a sei anni di reclusione.
La decisione della quarta sezione penale, emessa dopo oltre 10 ore di camera di consiglio, ha accolto le richieste della procura generale della Cassazione. Ieri il sostituo pg Maria Giuseppina Fogaroni aveva sostenuto che “la Corte d’Appello non giunge a conclusioni incongrue quando dice che il messaggio” della Grandi Rischi “in realta’ non ebbe quella efficacia rassicurante in grado di scardinare il livello dall’allarme dei cittadini dell’Aquila“. Invece “da un’intervista dell’ex vice capo della Protezione Civile Bernardo De Bernardinis“, concessa appena prima della riunione, “vengono fuori contenuti, questi si’, dalla sicura efficacia indebitamente rassicurante“, che poi non smentì. Insomma, sarebbe questa la causa di 29 vittime del sisma… Saputo dell’assoluzione, Boschi si e’ detto “contento e sollevato, ma per certi aspetti anche dispiaciuto” perché rimane il problema degli edifici che non sono in grado di resistere alle scosse. “Per noi – ha detto anche Selvaggi – si chiude una vicenda lunga, complessa e dolorosa. Rimane un grande rammarico: questo processo non ha contribuito minimamente a ridurre il rischio sismico nel nostro Paese, rimasto inalterato dal terremoto dell’Aquila“.