Taranto: quintali di ostriche “uccise” dal gran caldo

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“Siamo di fronte all’80 per cento degli impianti danneggiati e a quasi la totalità del prodotto distrutto, in più è andato perso anche il seme delle ostriche”

Quintali di ostriche “uccise” dal gran caldo a Taranto. Quasi 4mila quintali di prodotto, pronto per andare sui mercati nazionali ed esteri, e’ andato distrutto. Oggi il sopralluogo sugli impianti in Mar Grande del presidente della cooperativa della Ittica Jonica, Damiano D’Andria, del presidente e del direttore di Confagricoltura Taranto, Luca Lazzaro e Carmine Palma, per verificare la situazione. Ora i produttori sperano che venga riconosciuto loro lo stato di calamita’ naturale e Confagricoltura Taranto, che ha appena aperto la sezione “Acquacoltura”, si e’ attivata per avviare la pratica che dovra’ partire verso la Regione Puglia, per la necessaria declaratoria, e poi verso Roma per incassare il decreto del Ministro delle Politiche agricole. “Siamo di fronte – spiega in una nota Lazzaro – all’80 per cento degli impianti danneggiati e a quasi la totalita’ del prodotto distrutto, in piu’ e’ andato perso anche il seme delle ostriche, con la conseguenza che anche la produzione dell’anno prossimo rischia di essere compromessa assieme al lavoro di soci e dipendenti”. Le ostriche tarantine, ha aggiunto il presidente della Cooperativa Ittica Jonica – vengono fatte al naturale, col seme innestato e l’allevamento in mare: nient’altro. E’ la nostra forza rispetto al prodotto francese, che e’ basato su un procedimento costruito in laboratorio. Il caldo di quest’estate, pero’, ha distrutto gran parte di questa pregiata produzione svuotando le ostriche del loro frutto: un disastro. E ci tocca vedere morire le ostriche sotto i nostri occhi senza poter fare nulla”.

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