Ambiente: ecco la lista dei cibi responsabili del surriscaldamento globale

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Dal riso alla soia, ecco quali sono i cibi che inquinano di più

Sta per terminare la XXI Conferenza delle Parti di Parigi, il summit delle Nazioni Unite che annualmente raccoglie i leader mondiali impegnati a combattere i cambiamenti climatici. I nostri eroi però hanno collezionato una serie di insuccessi, in tal senso. Dal Protocollo di Kyoto alla Conferenza di Copenaghen, le aspettative sono state costantemente deluse. Nell’attesa di scoprire cosa ci riserverà l’ultimo accordo, è bene conoscere quali azioni quotidiane possano contribuire al rispetto dell’ambiente. Iniziamo dal tanto discusso olio di palma presente in tantissimi alimenti. Strano a dirsi, ma il principale responsabile di questo cibo altamente inquinante è l’Indonesia, che si colloca al terzo posto come maggiore produttrice di CO2. Infatti, per far posto alle piantagioni di palme da olio, si tende ad incendiare le bellissime foreste pluviali. Si continua con la soia responsabile della deforestazione, che interessa il territorio della America Latina e dall’Argentina, in particolar modo, e che è responsabile del 25-30% delle emissioni totali di gas a effetto serra. Certo, sicuramente ottimo per la nostra salute, ma non di certo per la salute del nostro Pianeta.

carne e ambienteAccanto a questi, troviamo anche la carne e tutti i derivati. Diverse settimane fa, sono stati al centro di una polemica interminabile relativa ad una lista stilata dall’Oms, in cui la carne rossa lavorata era stata inserita tra i prodotti pericolosi per la nostra salute perché cancerogeni. La carne però non è un pericolo solo per la nostra vita, ma anche per quella del pianeta. Si stima che gli allevamenti siano responsabili di 739 milioni di tonnellate di CO2 (ovviamente vale per tutte le tipologie di carne e allevamenti), di queste 645 milioni sono prodotte in Brasile. La deforestazione che interessa il territorio è infatti dovuta per la produzione di mangimi. Accanto a questa, la produzione di gas metano, di cui sono responsabili gli allevamenti intensivi, contribuisce al 14,5% delle emissioni di gas serra globali. Nemmeno il riso si salva da questa lista nera. Infatti, l’alimento è un potente produttore di gas metano responsabile tra i 50 e le 100 milioni di tonnellate l’anno.  I nemici principali del Pianeta però sono soprattutto i “cibi da viaggio”. Ci riferiamo a tutti quei prodotti, prevalentemente consumati e prodotti fuori stagione, che arrivano sulle nostre tavole dopo lunghi viaggi condotti dai mezzi di trasporto, che producono emissioni di gas a effetto serra e consumano benzina. Tra questi identifichiamo lo yogurt e il vino, ma soprattutto alimenti utilizzati soprattutto nel periodo natalizio, presenti nella blak list elaborata qualche tempo fa dalla Coldiretti, in cui erano inserite anche le produzioni di CO2 per ogni alimento. Tra questi troviamo: le ciliegie e le pesche del Cile, i mirtilli argentini che producono 20,13 kg di CO2, l’anguria del Brasile che ne producono 16,56 kg o ancora gli asparagi del Perù, che ne producono 19,54 kg.

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