Giubileo, Porta Santa di San Pietro: tecnologie super per la diretta tv

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Domani avrà inizio l’Anno Santo della Misericordia e l’apertura della porta santa vedrà l’utilizzo di tecnologie super innovative

Domani sarà dato inizio all’Anno Santo della Misericordia, che vedrà l’apertura della porta santa di San Pietro. Per l’evento sarà impiegate tecnologie super innovative per la diretta tv. Infatti, l’evento diffuso in mondovisione vedrà l’utilizzo di strumenti con qualità ultra hd 4K via satellite. Stefano D’Agostini, direttore tecnico del CTV spiega che “abbiamo scelto di dare un taglio non spettacolare, ma con dei dettagli suggestivi. Vogliamo raccontare il passaggio dalla porta santa con una tecnologia al servizio della potenza del messaggio che dobbiamo trasmettere“. L’evento vedrà l’inizio della trasmissione alle 9:30 e  vedrà il Ctv, in collaborazione con Radio Vaticana, Sony, Eutelsat, Globecast e Dbw Communication, realizzare le riprese all’interno e all’esterno della Basilica di San Pietro con 19 camere 4K e 3 mezzi mobili. Il Vaticano avrà la responsabilità di installare le postazioni in ultra hd nel carcere di San Vittore di Milano, nel Policlinico Gemelli a Roma e a Betlemme. “In quest’anno di lavoro – ha aggiunto D’Agostini – nessuno si è risparmiato. Perché le nuove tecnologie presentano problemi nuovi che vanno affrontati e risolti“. “Qualche esperimento di riprese in ultra definizione si era già fatto – ha spiegato Dario Edoardo Viganò, prefetto della segreteria per la comunicazione -, ma questa volta stiamo affrontando una vera e propria produzione“. Già nel 2014,il Ctv aveva seguito in 4K la canonizzazione di Papa Giovanni Paolo II e di Papa Giovanni XXIII. “Nel 2013 abbiamo fatto un grande investimento sugli archivi, perché è importante lasciare il materiale con la più alta definizione possibile per il futuro. La storia tra 20-30 anni non sarà più fatta solo sui testi cartacei, ma prevalentemente sugli audiovisivi. Tanto più l’audiovisivo è di alta qualità, tanto meglio sarà per gli storici“, ha concluse monsignor Viganò.

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