Previsioni Meteo: un nocciolo di aria gelida si muoverà verso l’est Europa, punterà l’Italia a inizio 2016?

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Un grosso nocciolo di aria gelida si sta staccando dalla Groenlandia puntando alla volta dell’Artico norvegese e della Russia, poi si fionderà sull’Europa

Una grande manovra invernale sta per coinvolgere gran parte del vecchio continente, riportando entro fine anno un bel po’ di freddo, di neve e anche di gelo fra la Russia europea e i paesi dell’Europa orientale, fino al mar Nero e al bacino del Mediterraneo. Proprio in queste ore, mentre scriviamo, un vasto blocco di aria gelida, di matrice artica, dal Plateau della Groenlandia si sta muovendo in direzione del mare di Groenlandia e dell’Artico norvegese, puntando le Svalbard e in seguito pure il mare di Barents, fino a lambire il Finmark norvegese. Ebbene, sarà proprio questo blocco di aria gelida, con isoterme prossime ai -25°C a 850 hpa e -45°C lungo la superficie isobarica di 500 hpa, ad aprire i giochi dell’imminente manovra invernale che farà piombare il gelo su gran parte dell’Europa centro-orientale. Al contempo, mentre questo nocciolo di aria molto gelida dalle coste orientali groenlandesi si allontana verso l’Artico norvegese, avvicinandosi alle coste dell’Artico russo, tra l’Atlantico settentrionale e l’Europa centro-occidentale si assisterà ad un temporaneo indebolimento delle correnti zonali, con il conseguente sviluppo di grandi “onde di Rossby”, pronte a plasmare il flusso sinottico in entrata sul vecchio continente.

plot001_f12Come anticipato ieri tale cambiamento in seno alla circolazione atmosferica, proprio a fine anno, agevolerà lo sviluppo di una importante pulsazione dinamica dell’anticiclone dinamico europeo verso la penisola Scandinava e il mar Baltico. Questa temporanea spinta meridiana dell’anticiclone europeo avrà il merito, già a partire dal 28 e 29 Dicembre, di far abbassare di latitudine il flusso perturbato principale, agevolando una “meridianizzazione” del flusso sinottico sull’area euro-atlantica. L’erezione verso la penisola Scandinava dell’anticiclone dinamico, con una “cresta anticiclonica” pronta ad ergersi fra la Svezia e il Baltico, favorirà poco più ad est l’intercettazione e la successiva tracimazione del nocciolo di aria molto gelida, che stazionerà proprio sopra l’Artico norvegese e il mare di Barents, dove si accumulerà un vastissimo “serbatoio di aria gelida”, caratterizzato da valori che scendono sotto i -22°C -24°C alla quota isobarica di 850 hpa (circa 1200 metri dati i geopotenziali molto bassi).

plot008_f60Con l’ondulazione del flusso perturbato principale che entra dal nord Atlantico e l’incremento dei flussi di calore nei medi e bassi strati, che cavalcano la parte ascendente delle “onde di Rossby” buona parte di questo vasto “serbatoio di aria gelida” accumulato sull’Artico norvegese e il mare di Barents, entro fine anno, ma soprattutto nei primi giorni del 2016, rischia di scivolare gradualmente in direzione del bassopiano Sarmatico, dove il gelo irromperà di colpo provocando un brusco calo termico, e delle Repubbliche Baltiche, Bielorussia e Ucraina, con l’arrivo di un nocciolo di aria particolarmente fredda a 850 hpa, con isoterme prossime ai -14°C -16°C. Nel corso del periodo di Capodanno, tra il 31 Dicembre 2015 e il 2 Gennaio 2016, parte di questa massa di aria molto fredda scivolerà sulle pianure e i bassopiani dell’Europa orientale, muovendosi lungo il margine più orientale del blocco anticiclonico che nel frattempo si verrà a costruire al traverso della Scandinavia, con il probabile isolamento di un anticiclone dinamico (Scand+), con massimi molto elevati, che potranno superare i 1050 hpa al suolo, mentre in quota si isoleranno dei massimi di geopotenziale (nucleo aria calda e secca a 500 hpa) che contribuiranno a imprimere una vasta circolazione anticiclonica (oraria), in grado di aspirare e pilotare queste masse d’aria molto fredde, imprimendogli un moto “retrogrado”, prevalentemente da NE.

VD5lnqyJ2tQIn poche parole entro fine anno molti paesi dell’est Europa, dopo il clima mite e l’assenza di neve, si troveranno a fare i conti con il ritorno del gran freddo e persino del gelo. Riguardo la traiettoria, ma anche l’intensità, del nucleo freddo “retrogrado”, pronto ad andare alla deriva sul vecchio continente, le incertezze sono tante. Specie in merito alle possibilità che la massa d’aria gelida possa riuscire a raggiungere i Balcani e la Grecia, sfondando in un secondo momento pure sui nostri mari più meridionali e l’Adriatico, con un interessamento del territorio nazionale. O che magari parte del nucleo gelido muovendosi in moto “retrogrado” possa puntare le pianure danubiane, avvicinandosi all’alto Adriatico e alle nostre regioni centro-settentrionali. Perciò prima di dettare una possibile tendenza occorre mantenere una certa prudenza, trattandosi per l’appunto di una “retrogressione”. Ancora è troppo presto entrare nel dettaglio di una configurazione in fase di sviluppo. Ma il nuovo anno non mancherà di riservarci interessanti sorprese.

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