C’è la matematica anche dietro alle grandi opere di letteratura

MeteoWeb

Anche nelle grandi opere della letteratura c’è una sorta di matematica ben celata da parole e grandi concetti. Da sempre, molti libri, che siano essi famosi o meno, hanno un elemento in comune: costruiscono frattali, ovvero figure geometriche che si ripetono a cascata su scale diverse. A scoprirlo sono stati i ricercatori dell’Istituto di fisica nucleare dell’Accademia polacca di scienze, sotto la guida di Stanislaw Drozdz. La loro ricerca, pubblicata sulla rivista Information Sciences, ha visto lo svolgere di un’analisi statistica di 113 capolavori della letteratura scritti in diverse lingue e generi, da Shakespeare a Tolstoy, da Virginia Woolf a Tolkien. Misurando i legami tra le variazioni nella lunghezza delle frasi, è risultato evidente come i libri siano governati da dinamiche a cascata e costruiti come un frattale. Alcune opere hanno sono risultate essere di una complessità eccezionale, paragonabile a quella dei multifrattali (o frattali di frattali), cioè delle strutture matematiche più avanzate, composte da frattali ‘intrecciati’ con altri in proporzioni appropriate.

I testi sono stati convertiti in sequenze numeriche ed è stata misurata la lunghezza delle frasi con il numero di parole. ”Tutte le parole esaminate – spiega Pawel Oswiecimka, uno dei ricercatori – hanno mostrato un’auto-somiglianza nell’organizzazione della lunghezza delle frasi. Questi testi sono la costruzione di un frattale”, sebbene i frattali ‘letterari’ non saranno mai perfetti come quelli matematici, visto che un libro, per forza di cose, deve avere un numero di frasi finito, mentre i frattali possono andare avanti all’infinito. E sono stati diversi i capolavori che hanno rivelato una chiara struttura multifrattale, quasi tutti appartenenti al genere del ‘flusso di coscienza‘. Primo fra tutti il Finnegan’s Wake di Joyce, e la sola eccezione del Vecchio Testamento. In sostanza, chi ha sempre preferito studiare letteratura perché “poco portato” in matematica, può mettersi l’anima in pace: la matematica è dappertutto, e conoscendola, si può arrivare a comprendere più a fondo anche la letteratura.

Condividi