Asi ne è certa: dopo la serie di rinvii che tanto aveva fatto discutere, forse abbiamo una data. Un comunicato stampa della Société Européenne des Satellites (SES) rilasciato ieri dichiara infatti che il lancio del SES-9 dovrebbe avvenire il 24 febbraio – o non più tardi del 25 – dalla Cape Canaveral Air Force Station in Florida. Così è stato stabilito da SES e SpaceX, che sta facendo sempre più parlare di sé dopo l’atterraggio del primo stadio del lanciatore. Questa volta però, specifica a sua volta la company californiana, non è previsto il recupero (e quindi l’atterraggio) del primo stadio: serve infatti più carburante per la messa in orbita del payload.
Il Falcon 9, che volerà in versione potenziata, sta al momento completando la sua fase di testing e di validazioni pre-flight. Icontinui ‘delay’ del lancio hanno infatti imposto una modifica, per permettere al satellite di raggiungere l’orbita geostazionaria in tempo e cominciare il suo servizio commerciale per il terzo quadrimestre del 2016. Il satellite di telecomunicazioni SES-9, costruito da Boeing Space and Intelligence Systems in California, farà uso di propellente chimico per raggiungere la sua posizione tempestivamente, e in seguito userà un motore elettrico per perfezionare l’orbita. Con una vita operativa prevista di 15 anni e un peso di 5300 km, volerà sopra l’equatore (108.2° Est) e fornirà servizi di telecomunicazioni nel crescente mercato asiatico, come le Filippine e l’Indonesia.
SES, nata per iniziativa del governo del Lussemburgo, ha da sempre in Europa il suo mercato di riferimento. Ma si sta da qualche tempo interessando all’Asia. Con altri sei satelliti in costruzione, la flotta dovrebbe estendere la capacità operativa sul territorio del 21% entro il 2018. Il CEO di SpaceX Elon Musk, di cui è per altro appena uscita un’attesissima biografia pubblicata dalla casa editrice della concorrenza (Gruppo Virgin, proprietaria della Virgin Galactic), aveva atteso fino all’ultimo momento per chiarire se sarebbe stato tentato un nuovo soft-landing: ora sappiamo che, per questa volta, non se ne parla. Dopo il fallimento avvenuto a gennaiosulla piattaforma robotizzata nell’oceano, il pubblico si aspetta comunque un nuovo tentativo al più presto. Una risposta necessaria dopo che la competizione che si è riaccesa recentemente con il secondo atterraggio del New Shepard di Blue Origin.