Cina, super radiotelescopio: evacuate 9mila persone per costruirlo

MeteoWeb

E’ un’opera a dir poco straordinaria per tecnologia e ingegneria: si tratta del radiotelescopio Fast, attualmente in costruzione in Cina. I lavori dovrebbero terminare entro settembre 2016. Alla fine, sarà il più grande e potente radiotelescopio del mondo. Di recente il governo cinese ha deciso che le oltre 9mila persone residenti nel raggio di cinque chilometri dalla struttura dovranno essere “riallocate”, in sostanza dovranno sgombrare l’area per far posto alle necessarie opere infrastrutturali. Ognuna di queste persone verrà risarcita con 12 mila yuan (circa 1.640 euro) a testa, ma dovranno trovarsi un nuovo posto dove stare, il più lontano possibile dal radiotelescopio.

LaPresse/Xinhua
LaPresse/Xinhua

Il progetto, denominato Fast (Five-hundred-metre Aperture Spherical Radio Telescope), ha preso il via nel 2011. Il sito scelto per la sua costruzione si trova nella provincia sud-occidentale di Guizhou, una vastissima depressione naturale. Per portarlo a termine è stato necessario un investimento da 1,2 miliardi di yuan (circa 165 milioni di euro). In Cina l’attesa per la messa in funzione è tanta: i media nazionali lo definiscono uno strumento strategico nella ricerca di forme di vita aliene. Come ha precisato Shi Zhicheng, astronomo cinese, «se esistono forme di vita aliena intelligenti, che hanno prodotto o lasciato dietro di sé qualche forma di messaggio e l’hanno trasmessa attraverso lo spazio, Fast sarà in grado di individuarli». Nan Rendong, scienziato che partecipa al progetto, ha invece precisato che «un radiotelescopio è come un orecchio sensibile, che ascolta ogni radiomessaggio che emerge dal rumore bianco dell’universo: è come identificare il suono di una cicala in una tempesta».

LaPresse/Xinhua
LaPresse/Xinhua

Ma a prescindere dall’utilità che il radiotelescopio potrà avere, resta il fatto che migliaia di ignari cittadini saranno evacuati senza alcuna remora. Certo è che in Cina la “riallocazione di massa” è quasi un’abitudine: basti pensare ai milioni di cinesi evacuati nel corso degli anni per costruire enormi dighe e altre grosse infrastrutture. Il governo, dal canto suo, fa rientrare questo tipo di progetti nel Piano di alleviamento della povertà, benché i “profughi” considerino irrisoria la somma ricevuta per aver lasciato forzatamente la propria casa.

Condividi