Dopo il possente scirocco del weekend e esauriti gli ultimi effetti della circolazione molto instabile legata al ciclone mediterraneo “Zissi”, l’elemento saliente dei prossimi giorni sarà rappresentato dall’ingresso di intensi venti dai quadranti settentrionali, che oltre a far calare le temperature, su valori più consoni per la prima decade di Marzo, renderanno i mari che circondano la Sardegna e la Sicilia, così come il basso Adriatico e lo Ionio, da molto mossi ad agitati, fino a localmente molto agitati. Questa ventilazione piuttosto accentuata, che sulla Sardegna nel corso della mattinata di domani potrà oltrepassare il limite d’attenzione, con raffiche fino a oltre i 70-80 km/h sulle coste occidentali dell’isola, e picchi di oltre 90-100 km/h lungo l’uscita delle Bocche di Bonifacio e l’area attorno il Golfo di Orosei, verrà attivata da un significativo “gradiente barico orizzontale” che si verrà a scavare fra un robusto promontorio anticiclonico oceanico, che dall’Atlantico portoghese si spingerà fin verso le coste atlantiche francesi, e una circolazione depressionaria, riempita con aria fredda polare marittima di provenienza nord atlantica, che si isolerà sottovento alle Alpi, tendendo rapidamente a scivolare lungo il Tirreno e in parte sul medio-basso Adriatico.
Inoltre il temporaneo abbassamento del flusso perturbato principale, al di sotto dei 40° nord, a causa di un aumento dei valori di geopotenziale sul vicino Atlantico, costringerà la depressione islandese ad entrare in fase di “Stretching”, allungando un asse di saccatura sul bacino centrale del Mediterraneo. La discesa di questa saccatura, dipartita dalla depressione d’Islanda accasata con un profondo minimo, sotto i 990 hpa, sul mar del Nord, favorirà lo sviluppo di una depressione orografica per effetto sottovento alle Alpi, sul Golfo Ligure, con un minimo barico sui 997-996 hpa.
La genesi di questo nuovo minimo depressionario sottovento alle Alpi verrà supportato da masse d’aria più fredde, polari marittime (e non artica marittima), determinerà un considerevole aumento della vorticità positiva sui mari che circondano l’Italia. Il processo ciclogenetico traslerà rapidamente verso l’Appennino Tosco-Emiliano e l’Adriatico settentrionale, per poi muoversi nelle prime ore di giovedì 3 Marzo in direzione della Dalmazia, e successivamente della Bosnia Erzegovina.
Questo minimo depressionario secondario, piuttosto profondo, sui 996 hpa, spostandosi molto velocemente verso la costa dalmata e i Balcani tenderà a contrapporsi più ad ovest con il promontorio anticiclonico oceanico, con massimi barici di oltre i 1030 hpa posizionati in pieno Atlantico. La presenza di questo solido anticiclone sull’Atlantico settentrionale, con massimi barici superiori ai 1030 hpa, produrrà un significativo divario barico con il bacino centrale del mar Mediterraneo, generando un consistente “gradiente barico orizzontale” che dalle dalle Baleari si estenderà fino all’Italia meridionale e ai vicini Balcani, dove invece si isolerà la circolazione depressionaria che evolverà velocemente in un “CUT-OFF”.
Questo “gradiente barico orizzontale”, creato dal consistente divario barico fra il minimo depressionario adriatico e il promontorio anticiclonico azzorriano esteso con i propri elementi principali sul nord Atlantico, tenderà ad attivare un intenso flusso nord-occidentale che dalla Francia meridionale tenderà a dilagare sul Mediterraneo centro-occidentale, sfondando attraverso l’unico valico aperto alle correnti atlantiche, ossia la valle del Rodano.
Il “gradiente barico” (differenze di pressioni) che si viene a determinare lungo i margini delle due contrapposte figure bariche (appena menzionate) dà origine al Mistral che è costretto ad incanalarsi lungo la Valle del Rodano per sfondare sul “mare Nostrum” con forti venti, da N-NO e NO, diretti verso la Sardegna, il mar Tirreno e i Canali attorno le isole maggiori. Data la presenza di un “gradiente barico orizzontale” abbastanza fitto, specie fra mar di Corsica e mar di Sardegna, i venti di Mistral che dal Rodano si getteranno sui mari che circondano la Sardegna daranno origine a intense correnti da NO che dalla tarda serata di domani raggiungeranno l’intensità di burrasca, fra mar di Corsica, mar di Sardegna, per propagarsi al Canale di Sardegna, fino alle coste occidentali e meridionali dell’omonima isola, che verranno spazzate da forti raffiche da O-NO e NO, capaci di raggiungere picchi di oltre i 70-80 km/h.
Questo flusso settentrionale, che altro non è che l’aria fredda polare marittima traboccata sul Mediterraneo centrale, tramite il Rodano e le vallate alpine, lungo il bordo occidentale della ciclogenesi adriatica, nella giornata di giovedì si spingerà verso il medio-basso Tirreno, dando luogo ad una vivace ventilazione che lambirà la soglia d’attenzione un po’ su tutte le regioni. Dal pomeriggio di giovedì, dopo aver investito il Canale di Sardegna e le coste tunisine settentrionali, gli intensi venti di maestrale, in attivazione lungo il lato occidentale della ciclogenesi, si propagheranno al Canale di Sicilia e alla Sicilia, con sostenuti venti da O-NO e NO, che toccheranno punte di oltre i 60-70 km/h, localmente anche più di 80 km/h in mare aperto e nei settori costieri esposti.
Solo dalla mattinata di venerdì, grazie al colmamento del minimo depressionario sui Balcani e al contemporaneo allentamento del “gradiente barico orizzontale”, fra Spagna e Mediterraneo centrale, l’intensa ventilazione nord-occidentale comincerà ad attenuarsi, spirando ancora intensa, poco sopra la soglia d’attenzione, sullo Ionio, con raffiche sopra la soglia d’attenzione, fino a 60-70 km/h, e mare che diverrà anche agitato a largo. L’attivazione dei forti venti di maestrale, fra mar di Corsica, mar di Sardegna, Canale di Sardegna e Canale di Sicilia, causerà un rapido aumento del moto ondoso su tutti questi bacini, che in poche ore passeranno da molto mossi (forza 4) ad agitati (forza 5), fino a divenire molto agitati (forza 6) dalla serata di domani, in particolare il mar di Corsica ed il mar di Sardegna.
Su questi due bacini, data il soffio di venti davvero forti dal quadrante nord-occidentale in mare aperto, si svilupperanno onde di “mare vivo” alte più di 3.5-4.0 metri, ma con “Run-Up” localmente superiori ai 5.0 metri. Queste onde produrranno delle mareggiate, anche moderate, sui litorali della Sardegna occidentale e in forma più ridotta sulle coste della Sicilia settentrionale, dove si attendono onde fino a 2.5-3.0 metri. Giovedì pure il Canale di Sicilia comincerà a presentarsi da agitato (forza 5) a molto agitato (forza 6), con marosi sui 3.0-4.0 metri. L’intenso moto ondoso provocherà l’interruzione dei collegamenti marittimi fra Trapani e Pantelleria e Porto Empedocle e le Pelagie.