Sono davvero numerosi i festeggiamenti relativi alla Domenica delle Palme in Italia. Tra i più significativi, a Melzo, in provincia di Milano, è tempo della tradizionale Fiera delle Palme, tra luna park, bancarelle degli ambulanti, spettacoli delle scuole di ballo, concerti, mostre fotografiche, dimostrazioni delle associazioni sportive, mostre del settore bovino ed equino. Se ad Abbadia di Montepulciano ha luogo la corsa su pista con cavalli montati a peso dai fantini del Palio, a Castelnuovo Berardenga ha luogo la Fiera promozionale nel cuore del centro storico.A Montescaglioso, in provincia di Materia, un tempo i giovani maschi portavano in chiesa palme e ghirlande fatte con foglie d’ulivo, appendendo al centro gli ori da regalare alle fidanzate. Oggi, invece, le coppie che devono sposarsi nello stesso anno vengono chiamate sull’altare, partecipando alla processione dopo la Messa. A Lungro, in provincia di Cosenza, dove vive un’antica comunità albanese, palme e ulivi sono sostituiti dall’alloro benedetto, come da rito bizantino; a Bova-Chora, in provincia di Reggio Calabria, ha luogo un rito davvero suggestivo: vengono portate in processione, sino al Santuario di San Leo, principale chiesa di Bova, delle grandi figure femminili costituite con foglie d’ulivo, le cosiddette “pupazze”, realizzate intrecciando con maestria e pazienza le foglie intorno ad un’asse di canna, impreziosendole poi con fiori di campo, frutta fresca e primizie.
A Gangi, in Sicilia, si rinnova un antico rito popolare millenario: quello della processione dei tamburinara, cui sono protagoniste le Confraternite del luogo… un patrimonio storico/culturale immateriale che richiama il fedele col suono ritmato dei grossi tamburi portati in spalla dai tamburinara. Caratteristica del corteo sono i Confratelli, che incedono tra stendardi e tradizionali casacche, portando in spalla le pesanti palme adornate con fiori, datteri e minuscole manifatture a forme di croce e canestrini ottenute dall’intreccio delle foglie per tenere le palme fissate attorno ad un’asse centrale in legno detto “cunocchia”.Singolare l’abbigliamento dei Confrati: una tunica bianca coperta con un mantello di colore diverso per ognuna delle Confraternite e il classico abitino. A precederli i tamburinara che indossano le rubriche, antichi parametri sacri del 700’ ricamati in oro e argento.
A Scalea si benedicono palme particolari, abbellite con caciocavalli o realizzate con confetti; a Caccamo, in provincia di Palermo, la Domenica delle Palme viene festeggiata con una singolare processione di 13 chierichetti, l’uno su un asinello bardato di nastri e fiori, e gli altri a piedi, in corteo,a simboleggiare Cristo e gli Apostoli, con una sfilata per le chiese principali. A Savelli, la Domenica delle Palme è anche il giorno della commemorazione del terribile terremoto del 27 marzo 1638, terremoto dell’undicesimo grado della Scala Mercalli, avvenuto alla vigilia delle Palme. In quest’occasione, fino a qualche decennio fa, era ancora possibile osservare le anziane donne vestite di nero piangere, toccarsi il petto, alzare le braccia e riprendere antiche nenie.
A Caltanissetta la sera della Domenica delle Palme si rinnova l’antico rito della processione di Gesù Nazareno Benedicente o “Processione della Barca”, tradizionalmente voluta e gestita dai contadini del luogo. Nell’antichità la processione vedeva i contadini portare a spalla la figlia di un Cristo Morto su di un’urna composta da fiori, fino a quando, nel 1869, per volere del barone Vincenzo di Figlia di Granara fu portata in processione una statua del Cristo Benedicente su un trono fatto di fiori per poi assumere l’aspetto attuale, con la statua del Cristo Benedicente posta su una barca infiorata. Durante la processione, il simulacro è anticipato da due file di bambini con palme benedette e tipiche lanterne nelle mani; seguono i membri dell’Associazione Gesù Nazareno che portano i bilannuna, grossi ceri. La processione termina di fronte l’ingresso della Chiesa di Sant’Agata con la maschiata, fuochi d’artificio, a simboleggiare la vittoria della luce sul buio, del bene sul male.
Ed ancora, a Bordighera, provincia di Isernia, la Domenica delle Palme è caratterizzata dall’intreccio di palme, i parmureli, pare di fattura barocca. In un primo tempo all’intreccio delle palme si dedicarono le suore benedettine camaldolesi e, in seguito al loro graduale abbandono, tale attività fu ripresa da molti artigiani che mantennero quasi inalterato lo stile per produrre nuove figure rappresentative. Si narra che nel 1586, quando Papa Sisto V decide di erigere in piazza San Pietro l’Obelisco egiziano dedicato da Caligola ad Augusto e Tiberio, le funi di sollevamento erano prossime alla rottura e il capitano marittimo Giovanni Bresca, con un urlo, suggerì di bagnare le corde, permettendo così l’assestamento dell’Obelisco. Il Papa conferì al Bresca e alla sua progenie il privilegio di fornire ogni anno al Vaticano le palme per la commemorazione della Domenica delle Palme, tanto che da allora le famiglie e gli artigiani di Bordighera hanno onorato questo privilegio.Nella Piana del Sele, i rami d’ulivo sono addobbati con i caratteristici “taralli col naspro”, fiocchi colorati caramelle e ai più piccoli è concesso mangiarli solo dopo la benedizione.