L’incubo Ebola torna a spaventare l’Africa. Due nuovi casi – una mamma e il suo bimbo di 5 anni – sono stati confermati in un villaggio rurale della Guinea, nella prefettura Sud di Nzérékoré. Lo riferisce l’Organizzazione mondiale della sanità che ha inviato un team di specialisti sul posto, allertata dai funzionari sanitari locali il 16 marzo in merito a 3 morti inspiegabili registrate nelle ultime settimane nel villaggio di Koropara. I due nuovi casi accertati sono componenti della stessa famiglia dei deceduti, hanno mostrato i sintomi caratteristici di Ebola e sono stati sottoposti al test per il virus. Sulla scia di quanto sta accadendo nel Paese africano, l’Oms ha avvertito che eventuali ritorni di Ebola devono essere messi in conto e i 3 Stati dove si è concentrata l’epidemia che sembrava ormai debellata devono mantenere una forte capacità di prevenire, rilevare e rispondere ai focolai: “Continuiamo a sottolineare – è la dichiarazione dell’Oms – che la Sierra Leone, così come la Liberia e la Guinea, sono ancora a rischio di esplosioni di Ebola, in gran parte dovute alla persistenza del virus in alcuni sopravvissuti, e devono rimanere in allerta e pronti a rispondere”. Il ministero della Salute della Guinea, l’Oms, i Centers for Disease Control statunitensi e l’Unicef hanno inviato esperti il giorno dopo la segnalazione, il 17 marzo. Sono stati prelevati campioni da 4 persone. La mamma e il figlio di 5 anni, parenti dei morti, dopo essere risultati positivi ai test per il virus Ebola sono stati ricoverati in una clinica per ricevere i trattamenti.
Schierata squadra esperti e autorita’ locali hanno convocato vertice per risposta coordinata
L’Oms, in coordinamento con il ministero della salute del Paese africano, ha schierato oggi una squadra iniziale composta da epidemiologi, esperti di sorveglianza, vaccinazioni, esperti di mobilizzazione sociale e un antropologo, per organizzare una risposta congiunta. E nei prossimi giorni sono attesi altri specialisti che lavoreranno per indagare l’origine delle nuove infezioni e identificare, isolare, vaccinare e monitorare tutte le persone entrate in contatto con i nuovi contagiati e con i morti. Il Centro nazionale di risposta alle emergenze della Guinea ha convocato per oggi un vertice per coordinare al meglio una reazione rapida per contenere quello che appare come il primo risveglio di Ebola da quando nel paese il focolaio originario era stato dichiarato concluso il 29 dicembre 2015. Le nuove infezioni in Guinea sono state confermate nello stesso giorno in cui l’Oms ha dichiarato la fine dell’ultima epidemia nella vicina Sierra Leone. La peggiore epidemia di Ebola della storia è iniziata proprio in Guinea nel dicembre 2013 e da allora ha stroncato più di 11.300 vite (per lo più in Guinea, Liberia e Sierra Leone).