di Paolo Ernani * – Il mese appena trascorso, segnando una temperatura media di 9,86°C, si pone al primo posto tra i febbrai più caldi. Batte nella graduatoria il 2014 che aveva avuto una media di 9,73°C e il 2007 con una temperatura media di 9,27° gradi. Il febbraio 2016 segna quindi un delta di +2,65 rispetto alla norma. Fatte queste considerazioni se trasferiamo la nostra disamina alle stagioni invernali (dic. gen. feb.) notiamo che con l’exploit di febbraio, con i 7,43°C di gennaio 2016 e gli 8,02°C di dicembre, si ottiene una media invernale 2015-2016 di 8,44°C.
Tale livello di temperatura pone questo inverno, nella nostra classifica, al 3° posto tra gli inverni più caldi. Il primato spetta al 2007 con 8,78°C, seguono poi nell’ordine il 2014 con 8,60°C e il 2001, anche esso con 8,44°C identico a questo 2016. Se poi trasformiamo i dati numerici relativi a tutti gli ultimi 20 inverni (1997- 2016) in un grafico (Fig. 1) con relativo trend (o linea di tendenza) possiamo notare come tale trend risulti quasi parallelo all’asse X.
Insomma un occhio attento vi scorge una leggerissima quasi impercettibile tendenza a salire di tale linea. Abbiamo stimato tale tendenza positiva in un incremento valutabile in +0,18°/+0,19° decimi di grado nell’arco degli ultimi 20 inverni. Questo incremento della temperatura (rilevabile specialmente negli anni 2014 e 2015) si riscontra anche nei dati in ambito annuale. A livello Italia (non globale quindi) i risultati pongono la temperatura in una situazione di tendenza termica in leggero rialzo. Proprio gli ultimi due anni e cioè il 2014 con una temperatura annua di 15,97°C (il più caldo ancora in assoluto) e il 2015 con 15,92°C hanno fatto si che il trend della temperatura media sull’ Italia cambiasse segno. Nel periodo 1997-2014 la linea di tendenza segnava un leggerissimo impercettibile discesa . Con l’aggiunta dei due ultimi anni il trend termico sull’ Italia mostra ora una linea di tendenza in moderata ascesa. Si può comunque concludere che negli ultimi 19 anni il trend sulla nostra penisola lo si può classificare sostanzialmente poco mosso.
Insomma, per ora, da noi non sembra esserci una netta tendenza al Riscaldamento Globale nonostante il forte aumento della emissioni di Co2 nell’atmosfera terrestre nel resto del mondo e tenendo conto anche del forte “Nino“ del 2015. Ancora una curiosità e poi terminiamo. Nel periodo che va dal 1050, fine del minimo (macchie solari) di Oort al 1280, inizio minimo di Wolf si registrò un periodo molto caldo per il nostro pianeta con una temperatura globale stimata intorno ai 17,0°C. Le conseguenze furono che molti ghiacciai si sciolsero e nel giro di qualche decennio nel sud della Groenlandia (significa terra verde) fu possibile dedicarsi all’agricoltura e alla pastorizia. Prendendo lo spunto e considerando ipoteticamente reale il dato di 17,0°°C (temperatura superiore di circa 1,5°C rispetto alle temperature dei giorni nostri) registrati allora, come mai non si segnalarono conseguenze climatiche di particolare drammaticità sul nostro pianeta? Come mai nelle cronache relative a quel tempo non si trovano commenti che per esempio riportino un innalzamento significativo del livello del mare? Venezia non doveva essere sommersa?
* Colonnello dell’Aeronautica Militare