“In questi 100 anni tutto e’ cambiato, ma non la capacita’ dell’industria chimica di anticipare le sfide destinate a diventare proprie di tutta l’industria. Scelte coraggiose in ambiti strategici come la ricerca, la sostenibilita’, le relazioni industriali“. Cosi’ Cesare Puccioni, presidente di Federchimica, commenta nella sua relazione il ruolo dell’industria chimica e della Federazione, che festeggia con l’Assemblea 2016 i suoi cento anni di attivita’. “La nostra storia si intreccia indissolubilmente con lo sviluppo industriale, economico e sociale del Paese, con profondi cambiamenti ma anche forti elementi di continuita’. La chimica e’ ‘cambiamento’: della materia, dei processi produttivi, dei prodotti, della qualita’ della vita; cambia se stessa e fa cambiare gli altri e ha bisogno di un’Associazione che anticipi i tempi“. L’industria chimica e’ stata la prima a introdurre quelle innovazioni capaci di rivoluzionare interi settori produttivi, di generare ondate di cambiamento anche nella Societa’ e di creare progresso, non solo economico.
“Nel 2015 l’industria chimica in Italia ha visto un recupero della produzione (+1.0%,circa 52 miliardi di euro), anche se la ripresa fatica a rafforzarsi in uno scenario internazionale che risulta denso di rischi e dominato dall’incertezza“. I dati mostrano infatti un posizionamento piu’ solido dell’industria chimica rispetto a molti altri comparti industriali italiani. Spicca, soprattutto, la chimica fine e specialistica, che si conferma un’area di specializzazione italiana con un surplus commerciale in continua espansione dal 2010, che nel 2015 ha raggiunto quasi i 2,8 miliardi di euro. “Siamo stati primi anche nella grande sfida del futuro, lo Sviluppo Sostenibile” ha proseguito Puccioni. “La chimica ottimizza i processi produttivi utilizzando sempre meglio le risorse, minimizzando l’uso di quelle piu’ preziose, riutilizzandole o sostituendole con altre meno rare e costose, e anche piu’ sicure, valorizzando anche gli scarti“. Con la concorrenza dei Paesi emergenti, basare l’innovazione sulla ricerca diventa una necessita’ per tutto il Made in Italy. Proprio perche’ innovazione e qualita’ sono le chiavi del suo successo, l’industria chimica da sempre valorizza la centralita’ strategica delle risorse umane, considerate come persone da formare e coinvolgere, superando le logiche di contrapposizione tra lavoro e capitale tipiche del Novecento. Puccioni sottolinea, percio’, il ruolo innovativo nelle relazioni industriali: “Le nostre idee e il modo in cui le abbiamo realizzate nel CCNL, negli anni, hanno anticipato tutti e in alcuni casi hanno ispirato anche il legislatore: ad esempio con le normative contrattuali in materia di sicurezza e con il Progetto Ponte noto anche come Staffetta generazionale. E’ accaduto anche con la scala mobile conglobata nei minimi contrattuali, con la flessibilita’ sugli orari di lavoro, con l’avvio dei Fondi settoriali di Previdenza e Sanita’ integrativa Fonchim e FASCHIM e, ancora, con le deroghe contrattuali e l’abolizione degli scatti di anzianità”.
Federchimica ha lanciato una nuova iniziativa in occasione della sua Assemblea: “Scienza e Industria chimica insieme“, con la quale si sostengono tesi di laurea di interesse industriale con premi e tirocini. Federchimica ha gia’ messo a disposizione dieci premi a cui si sommano quelli delle imprese. “I passi avanti di cui la chimica e’ capace servono a tutto il Paese: vorremmo percio’ che il Paese la guardasse in modo diverso e finalmente positivo” ha concluso Puccioni. All’Assemblea prendono parte Giorgio Squinzi, presidente Confindustria; Ivan Scalfarotto, vice ministro dello Sviluppo Economico; Antonio Tajani e David Sassoli, vice presidenti del Parlamento europeo; Alberto Quadrio Curzio, presidente Accademia dei Lincei; Giulio Sapelli, professore ordinario all’Universita’ degli Studi di Milano.