“Attendiamo l’esito delle perizie geologiche eseguite da Anas con il supporto della fondazione Cim sul fronte della frana che si è abbattuta sabato mattina nel Comune di Arenzano per capire come intervenire, con l’obiettivo di avere l’Aurelia riaperta al traffico veicolare, almeno a senso unico alternato, nel più breve tempo possibile“: lo ha dichiarato l’assessore alla Protezione civile della Regione Liguria, Giacomo Giampedrone, al termine della riunione che si è svolta oggi in Regione. “Il quadro è molto complicato –ha spiegato Giampedrone– anche perché i terreni da cui è partito il crollo risultano essere di proprietà privata e l’intervento di ripristino dovrà tenere conto della elevata criticità del versante di frana che presenta ancora numerosi massi in sospeso. Da parte della Regione, così come per il comune di Arenzano e per Anas, lo sforzo che stiamo compiendo è totale. Purtroppo però – ha aggiunto l’assessore ligure – i tempi degli interventi, anche per avere una riapertura al traffico veicolare a senso unico alternato, non appaiono brevissimi“.
“A questo proposito – ha spiegato ancora l’assessore – abbiamo inviato una richiesta urgente a firma del presidente Toti alla società Autostrade per andare incontro alle esigenze e ai disagi dei pendolari che percorrono quotidianamente quel tratto di strada in località Pizzo e ottenere uno sgravio sul pedaggio“. In attesa della risposta della società Autostrade, il sindaco di Arenzano ha emesso un’ordinanza per isolare la zona per tutta la durata dell’intervento che comporterà anche l’interruzione del cantiere della pista ciclo-pedonale sul litorale adiacente la strada. “Prima di intervenire – ha detto ancora Giampedrone – Anas e amministrazione comunale dovranno comunicare ai privati la tipologia di intervento che andrà eseguito. Per parte nostra, come Regione, daremo tutto il supporto possibile – ha concluso – in termini di protezione civile per effettuare i lavori di ripristino in tempi rapidi“.