Il Kenya non si arrende e chiede la collaborazione della Regione siciliana al fine di ricercare e valorizzare il patrimonio culturale sommerso. Si tratta della Missione a Nairobi e Mombasa per Sebastiano Tusa, soprintendente del Mare della Regione. Un’occasione utile a instaurare contatti con le autorità di quel paese per fornire indirizzi e consigli finalizzati alla creazione di un sistema di ricerca, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale sommerso del Kenya.
La missione della Soprintendenza del Mare ha previsto una serie di incontri con i responsabili del settore dei Beni culturali del kenya e, in particolare con Kinunjia Mzalendo, direttore del Museo nazionale di Nairobi; Purity Kiura, responsabile per le antichità del museo; Emmanuel Ndiema, responsabile per il settore Archeologia del Museo nazionale con giurisdizione territoriale su tutta la nazione; Terry Little responsabile del locale ufficio Unesco. Inoltre, è stata effettuata una ricognizione delle emergenze archeologiche e monumentali terrestri e marine della costa e del sito archeologico di Gede, sede di uno dei tanti regni arabi che dominarono la costa a sud della Somalia dall’epoca medievale fino all’arrivo degli inglesi.
A conclusione della missione si è deciso di iniziare una cooperazione con il National Museum of Kenya nel campo della ricerca, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale sommerso. Sono stati individuati tre primi campi di collaborazione: la ricerca e scavo del relitto del galeone portoghese di Ngomeini, la ricognizione dello spazio di mare davanti Malindi e Mombasa alla ricerca di ulteriori imbarcazioni, la valorizzazione turistica dei relitti scoperti.