Maltempo, Milano, il Comune: “evitata l’esondazione di Seveso e Lambro”

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Esondazione del Seveso evitata grazie all’attenuarsi delle piogge che da ieri sera hanno interessato la zona di Milano, oltre all’apertura del canale scolmatore di Palazzolo e alle operazioni di monitoraggio del livello delle acque attuate dai mezzi e dagli uomini della Polizia locale sin dalle prime ore dell’alba. Questa mattina i livelli raggiunti dai fiumi Seveso e Lambro hanno fatto scattare lo stato di preallarme emanato dalla Protezione Civile e il monitoraggio di radar e livelli dei fiumi. Da fine mattinata sono stati dispiegati nel quartiere Niguarda gli uomini e i mezzi della Protezione Civile, Polizia locale e servizio idrico MM che hanno aperto preventivamente i chiusini e bloccato preventivamente alcune strade in prossimità delle zone più soggette a una eventuale inondazione. In totale sono state utilizzate 60 pattuglie della Polizia locale, 4 squadre della Protezione Civile e due squadre del servizio Idrico MM, oltre ad alcuni mezzi AMSA. L’apertura del canale scolmatore di Palazzolo ha permesso di deviare parte delle acque. Alle 14.50 il Seveso ha raggiunto la soglia di esondazione nel quartiere Niguarda e qualche centimetro d’acqua è uscito in strada in viale Suzzani sotto il ponte della ferrovia e in via Padre Monti in prossimità dell’incrocio con viale Suzzani. In via Valfurva, Largo Desio e piazzale Istria il livello del Seveso ha lambito i limiti ma non è esondato. In serata la perturbazione lascerà la zona di Milano per spostarsi più a est consentendo così un abbassamento delle acque al di sotto del livello di allerta e riportando la situazione alla normalità. “Purtroppo le previsioni metereologiche di ARPA Regione Lombardia – spiega l’assessore alla Sicurezza, Marco Granelli – parlavano solo di precipitazioni deboli a tratti moderate nella zona della pianura milanese, e il sito della Protezione Civile della Regione Lombardia, che dovrebbe dare le allerte, ha da ieri la dizione “criticità assente” per il rischio idraulico nella zona omogenea D che è la nostra, quella della pianura milanese e della Brianza. Lunedì scriverò all’assessore Bordonali alla Protezione Civile della Regione Lombardia per chiedere spiegazioni ufficiali: se ci saremmo basati sulle indicazioni regionali Niguarda sarebbe andata sott’acqua. E’ da troppo tempo che ci diciamo che quel sistema regionale va migliorato: è ora di farlo”. “Il coordinamento avvenuto questa mattina tra i diversi operatorie volontari del Comune – prosegue l’assessore Granelli – dimostra quanto sia importante avere un sistema funzionante e preparato di Protezione Civile e di Emergenza condiviso con Polizia locale e servizio idrico MM. La situazione odierna ci conferma sulla necessità di fare sempre più in fretta a realizzare il progetto delle vasche per trattenere l’acqua a monte di Milano: un progetto approvato e finanziato, che ora deve correre nell’attuazione. Finalmente dovrebbero partire i lavori della vasca di Senago, mentre per quelle di Milano e di Lentate a brevissimo dovrebbe concludersi l’iter in Regione per la valutazione dell’impatto ambientale. Per la vasca di Paderno/Varedo dobbiamo conoscere a breve in Regione la situazione della progettazione.” “Già lunedì prossimo – concludono Granelli e Maran – abbiamo in agenda un incontro di monitoraggio della realizzazione del piano vasche tra Regione e Comune: lì faremo insieme il punto delle azioni in cantiere. Noi come Comune auspichiamo di poter approvare in giunta a aprile il progetto definitivo per la vasca di Milano, così da dare poi avvio al percorso per il bando e la realizzazione. Non possiamo più attendere, e meno male che ora abbiamo un progetto e le risorse, grazie ai 30 milioni del Comune di Milano, ai 10 di Regione Lombardia e ai 110 del Governo Renzi”.

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