Menopausa: presentato un nuovo farmaco per la terapia ormonale

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Una donna, attualmente, trascorre circa 30 anni, cioè un terzo della sua vita, in post-menopausa e le “over 50” sono oggi il gruppo sociale più numeroso grazie alla maggiore longevità femminile. Ma qual è la reazione delle italiane a questa fase della vita? Le ‘rassegnate’ la tollerano, le ‘serene’ la vivono con tranquillità, ma le ‘eterne ragazze’ e le ‘performanti’ si attivano per trovare soluzioni. La ricerca “Le donne e la menopausa” condotta da GfK Italia, per conto di Msd Italia ha presentato i risultati durante la 17° World Congress della Società internazionale di ginecologia endorcinologica in cui è stato presentato un nuovo farmaco per la terapia ormonale sostitutiva.

Tutte le over 50 sono accomunate dal timore per i sintomi, che possono compromettere la qualità della vita a breve, medio e lungo termine. Tra i problemi più fastidiosi troviamo: le vampate di calore, l‘aumento di peso, l’impatto sul sonno, gli effetti negativi sull’umore, le problematiche legate alla sessualità. Nonostante l’impatto dei sintomi, solo un quarto delle donne in menopausa si attiva per trovare soluzioni: il 5% sceglie una terapia ormonale sostitutiva, circa il 10% sceglie un integratore alimentare, l’8% opta per prodotti naturali/omeopatici. E’ fondamentale nella scelta della terapia ormonale il consulto dal proprio ginecologo. Le resistenze a questo tipo di trattamento sono legate prevalentemente al timore di assumere ormoni/farmaci per gestire una condizione considerata fisiologica, al timore di ingrassare, al timore di aumentare il rischio di avere tumori, e più marginalmente, anche a una resistenza da parte del medico.

vampate-menopausaLa Tos è indicata per le donne che presentano sintomi moderato-severi associati alla menopausa – spiega Chiara Benedetto, ordinario di Ginecologia e Ostetricia dell’Università di Torino – i benefici si manifestano rapidamente, ma deve essere iniziata subito dopo la menopausa affinché gli estrogeni assunti possano esercitare il loro effetto protettivo su tutti gli organi coinvolti (vasi sanguigni, cute, cervello, pelle, mucose, vie urinarie) e impedire la comparsa di una serie di alterazioni che, negli anni, portano all’insorgenza di gravi malattie“. “Il modo in cui la donna percepisce e vive l’arrivo della menopausa – aggiunge Rossella Nappi, professore associato di Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Università di Pavia – dipende in larga parte da ciò che ha ‘seminato’. A fronte di un evento scritto nella biologia naturale femminile, gli aspetti di ordine sociale, cognitivo ed emozionale legati al vissuto e all’esperienza della donna, fanno sì che essa affronti e si confronti con questa fase della vita in modo differente per trovare soluzioni. Il vero problema sta proprio nella difficoltà dell’approccio, considerate le diverse manifestazioni dei sintomi della menopausa nelle donne o i diversi vissuti da parte di ciascuna di loro e, a volte, il medico può non essere preparato ad affrontare e trattare la menopausa con le sue molteplici sfaccettature, mentre la donna vuole un medico che sappia anche ascoltarla“.

OSTEOPOROSI MENOPAUSA - CopiaDa diverso tempo viene molto utilizzata la terapia ormonale sostitutiva a base di estrogeni e progestinici per tenere a bada gli effetti menopausali. Tuttavia il suo profilo di sicurezza e la tollerabilità sono ancora in discussione e secondo quanto emerge dalla ricerca, i motivi per cui non viene usata sono principalmente due: alcune donne non vogliono assumere ormoni e sono contrarie all’utilizzo di farmaci per i sintomi della menopausa, considerata un evento naturale che deve essere accettato. Le ragioni che spingono una donna a non abbandonare la terapia sono la riduzione dei sintomi, la diminuzione del rischio di osteoporosi e i problemi cardiovascolari. Uno dei maggiori fattori che riducono la compliance all’utilizzo della Tos è rappresentato dall’intolleranza al progestinico. Adesso arriva per le donne Duavive, il primo di una classe di farmaci in grado di contrastare in modo efficace tutti i sintomi della menopausa.

Problemi che, secondo l’indagine, compromettono il benessere fisico ma anche la sfera sessuale e la vita di relazione. Il farmaco unisce sia il bazedoxifene, un modulatore selettivo del recettore degli estrogeni, che gli estrogeni naturali. Il vantaggio è duplice: con gli estrogeni il farmaco mantiene i benefici della terapia ormonale e con bazedoxifene riduce il rischio di iperplasia endometriale.”Si tratta di un’importante innovazione terapeutica – afferma Andrea Riccardo Genazzani, ordinario di Ginecologia e Ostetricia dell’Università degli Studi di Pisa e presidente Isge – efficace nel contrastare i sintomi correlati alla carenza di estrogeni, indicata per le donne con utero per le quali la terapia progestinica non è appropriata. Si tratta di una combinazione di estrogeni coniugati e bazedoxifene“.”Quindi una terapia ormonale senza progestinico. Gli estrogeni coniugati – aggiunge – rimpiazzano la mancata produzione estrogenica nelle donne in menopausa e alleviano i sintomi menopausali. Poiché gli estrogeni promuovono la crescita dell’endometrio, i loro effetti, se non contrastati, aumentano il rischio di iperplasia e cancro dell’endometrio. Da qui la necessità dell’aggiunta di bazedoxifene, che agisce come antagonista del recettore degli estrogeni nell’utero“. La combinazione di estrogeni permette alle donne in post menopausa ad accedere alla terapia.

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