Nella nottata appena trascorsa e fino alla mattinata, sulla Sila, ha nuovamente nevicato a causa della forte ondata di maltempo provocata dal passaggio del ciclone Doris. Dal primo marzo, in modo sistematico, le alture del maestoso altopiano, sono finalmente ricoperte di neve. Le immagini che vi proponiamo, ci giungono dal Monte Pettinascura (1689 mt), nel cuore del Parco Nazionale della Sila. Registrato, proprio stamane e sempre in Sila, un rilevante dato ornitologico!
La neve, che già ieri notte era caduta nuovamente sulle cime più alte, questa volta è riscesa di quota, come avvenuto qualche giorno addietro. Intorno alle otto, nevicava ancora a San Giovanni in Fiore (Cs), a circa 1100 metri sul livello del mare, dove nelle parti più alte dell’estesa cittadina florense, erano presenti almeno 5 centimetri di neve fresca.
Nevicate più cospicue, nel Villaggio Germano e Serrisi, intorno ai 1250 metri, sempre in agro di San Giovanni in Fiore, dove sono caduti circa 15 centimetri. La neve marzaiola ha coperto nuovamente, le ridenti località turistiche di Camigliatello e Lorica. Sulle zone più alte della Sila, è dal primo marzo che nevica, finalmente, in queste montagne, sono due settimane che la neve ammanta ininterrottamente il suolo, seppur con accumuli modesti, specie, se confrontati con gli anni precedenti, quando d’inverno non è difficile che la coltre bianca, possa raggiunge e superare anche i 3-4 metri, specie in alcuni punti.
Le immagini, comprese quelle della splendida fauna silana, che ci arrivano direttamente dal Parco Nazionale della Sila, sono ancora una volta di Gianluca Congi, noto appassionato ed esperto di natura, sono state riprese sulle alture di Pettinascura o Abetinascura, tra i 1500 e i 1600 metri di quota, con la cima del monte, che sfiora i 1700 metri. Ci troviamo in una località di notevole pregio ambientale, ricadente in zona 1 del Parco della Sila, già Parco Nazionale della Calabria, qui siamo tra i comuni di San Giovanni in Fiore e Longobucco, in provincia di Cosenza, dove almeno una ventina di centimetri di neve fresca è caduta al suolo.
Nonostante la nebbia soffusa, con improvvise bufere di vento miste a neve e i timidi raggi di sole, la Sila innevata, ci regala sempre splendide emozioni! L’autore, Gianluca Congi, che della Sila conosce ogni angolo nascosto, è da una vita, che si occupa di tutela, divulgazione, educazione e ricerca ambientale, stamane, infatti, è stata registrata un’ennesima vera e propria invasione di lucherini, un piccolo uccello della famiglia dei fringillidi, che mai come quest’anno, sta letteralmente interessando alcuni settori dell’altopiano silano. Si stima che, quelli avvistati stamane nei boschi ricadenti nel territorio di San Giovanni in Fiore, siano almeno 1000 esemplari di Lucherino (Carduelis spinus), uno sciame canoro davvero enorme, udibile a distanza, nonostante il suono della specie sia abbastanza soave.
Quest’imponente avvistamento, segue quello della scorsa abbondante nevicata, dove anche in quell’occasione, circa 500 esemplari furono scorti, ma in tutt’altra zona, in seguito, altri cospicui avvistamenti di diverse centinaia d’individui, furono descritti, in più aree silane. Queste concentrazioni, negli Appennini, sono davvero molto rare da documentate. Negli ultimi anni, specialmente nell’estremo Sud, non si avevano notizie di tali numeri, anche nel periodo invernale. Questa specie di uccellino, particolarmente protetto per via della Convenzione di Berna, ratificata nel nostro Paese con la Legge n. 503/1981, è regolarmente svernante oltre che nidificante sull’Altopiano della Sila, che è uno dei limiti più meridionali per la riproduzione della specie in Italia. Si tratta di un uccello d’interesse biogeografico, che sui rilievi appenninici, trova proprio in Sila, uno dei migliori habitat riproduttivi, con diverse coppie, che ogni anno si riproducono, e che sono studiate e censite da almeno vent’anni, proprio da Gianluca Congi, le cui segnalazioni, giungono puntuali, in alcune piattaforme ornitologiche nazionali e internazionali.