Sono stati presentati i primi risultati del progetto NanoBioTechno finanziato dalla Regione Lazio del polo scientifico italiano KET-LAB. Il laboratorio nasce dalla collaborazione tra il Consorzio di Ricerca Hypatia e l’Agenzia Spaziale Italiana. Sono intervenuti il Presidente ASI Roberto Battiston, il Vicepresidente della regione Lazio e Assessore Formazione, Ricerca, Scuola, Università e Turismo Massimiliano Smeriglio e Flavio Lucibello, presidente e ideatore del Consorzio Hypatia. Il laboratorio per le tecnologie abilitanti è una struttura di oltre 1,600 metri quadrati concessi dall’ASI presso la sua sede a Roma Tor Vergata.
Si tratta del primo polo scientifico italiano ad alto tasso di innovazione, che sviluppa applicazioni tecnico-scientifiche avanzate per medie e piccole imprese nel campo delle tecnologie abilitanti. Al KET-LAB hanno aderito i più importanti centri di ricerca e atenei romani, oltre a tante imprese che hanno offerto nuove opportunità di lavoro a giovani ricercatrici e ricercatori. Il progetto più importante condotto da Hypatia è NanoBioTech finanziato dalla Regione Lazio, che si concentra su ambiente e salute. Il progetto vede la collaborazione dell’IMEM-CNR di Parma e dell‘Università degli Studi di Roma Tor Vergata, permettendo anche di siglare due posti come ricercatore per due anni. “Investire sulle risorse umane, migliorare la qualità della vita sul posto di lavoro, ottimizzare l’organizzazione dell’impresa e la condivisione dei progetti e dei programmi di sviluppo con i ricercatori – spiega Flavio Lucibello, presidente e ideatore delConsorzio Hypatia – è l’unico modo per gestire le attività di ricerca applicata e di trasferimento tecnologico proprie del nostro consorzio. Per conseguire questo obiettivo, il consorzio è strettamente collegato ai corsi universitari e già durante il percorso formativo accademico contribuisce, a creare opportunità di alta formazione e crescita professionale in un contesto internazionale”.
La sezione NanoBioTech ambiente vede il coordinamento della Prof. Luciana Migliore dell’Università di Tor Vergata e vuole mettere a punto sistemi diagnositici per la comprensione degli effetti eco-tossici delle nanoparticelle immesse dall’uomo nei sistemi naturali, specificando il legame con l’inquinamento atmosferico. La parte salute prevede lo sviluppo di un nuovo protocollo sanitario per la diagnosi precoce di patologie tumorali, che si basa su nano-sistemi ibridi a elevata sensibilità. In collaborazione con l’istituto IMEM-CNR di Parma si sono ottenuti ottimi risultati. Il progetto ha l’obbiettivo di immettere sul mercato un apparecchio economico per tutti gli ospedali, gli studi medici specialistici ed i poli universitario-ospedalieri, che possano così rilevare la presenza di cellule tumorali in soggetti che sono ancora in fase di incubazione del tumore.
“KET LAB è un progetto ambizioso – afferma il Presidente dell’ASI Roberto Battiston – che promuoverà una ricerca orientata ai meccanismi di trasferimento ed applicazione delle tecnologie spaziali negli altri settori produttivi e viceversa. Si tratta di mettere in rete le competenze, le tecnologie e le nuove idee per sviluppare mercati di beni e servizi. E’ un modo per creare una leva di ricaduta delle politiche spaziali nazionali sul mercato privato, ed è un modo per valorizzare giovani ricercatori che hanno deciso di rientrare in Italia per questo progetto. E’ un fatto importante che deve far riflettere: partnership pubblico-private sono un modello da replicare per far rientrare nel nostro Paese e continuare la formazione delle migliori eccellenze di domani.” “Seguendo – conclude Battiston – l’esempio dell’istituto di ricerca tedesco Fraunhofer che con i suoi 59 centri e 17.000 dipendenti, rappresenta la più grande organizzazione per la ricerca applicata dell’intera Europa che collabora sinergicamente con molte industrie e aziende del terziario, da cui riceve la maggior parte dei suoi finanziamenti, muovendo miliardi di euro“.
Grazie all’accordo con l’ASI per la concessione degli spazi, Hypatia ha potuto allestire 6 laboratori ad alto tasso di innovazione e interdisciplinarietà avvalendosi così delle migliori strumentazioni sul mercato. L’accordo prevede anche lo studio della fattibilità di trasferimento tecnologico dal settore aero spazio a quello industriale delle piccole e medie imprese.