Adesso è ufficiale. La più grande rivoluzione della storia per il mondo del calcio. Un passo storico verso la moviola in campo. L’Ifab, in occasione della 130ª assemblea generale a Cardiff, in Galles, ha dato il via libera alla sperimentazione della video-assistenza per gli arbitri nel calcio. Dalla prossima stagione la tecnologia entra in campo in tutti i campionati, probabile fase sperimentale già agli Europei di giugno in Francia. La tecnologia-video si applicherà ad alcuni casi particolari: i fuorigioco controversi, i calci di rigore, i falli da espulsione. Dovrebbero essere gli allenatori, secondo le prime indiscrezioni che filtrano sul contenuto della norma approvata dall’Ifab, a chiedere al quarto uomo l’intervento della moviola in campo. Le partite, quindi, saranno più lunghe ma gli errori arbitrali saranno sempre più limitati. Il quarto uomo osserverà i video e indicherà all’arbitro la decisione corretta. Fondamentale l’arrivo di Gianni Infantino al vertice della FIFA: è stato lui a dare un imput decisivo per la moviola in campo.
Le considerazioni di Marcello Nicchi
“La moviola in campo? Ci sarebbe da discutere per ore. Sono convinto che, come accade sempre in prossimità di campionai europei o mondiali, l’Ifab apporti qualche modifica, per portare maggiore attenzione. In quella che ci sarà tra pochi giorni tante cose saranno riviste e spero migliorate o modificate. Per quanto riguarda la tecnologia bisogna iniziare a ragionare da europei. Facciamo sempre il solito errore, confondiamo la tecnologia con la moviola. La tecnologia porterà dei benefici, come ha fatto la goal-line technology, ma parliamo di tecnologia applicabile a situazioni che implicano il fermo del gioco. Io credo che anche in questi spazi non ci saranno grandi novità. Noi comunque ci adeguiamo alle regole, poi c’è bisogno di sovvenzioni economiche e tempo. E le sperimentazioni si fanno nei settori giovanili o nelle categorie minori non in Juve-Inter…”. Il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi, a La Politica nel Pallone su Gr Parlamento, interviene sull’introduzione della tecnologia nel calcio. L’Ifab, il massimo organismo per le regole del calcio mondiale dovrà esprimersi su varie cose, ma alcune sono già state respinte, come togliere la tripla sanzione. “Forse sono stato il precursore, ho convenuto subito con Buffon che andava eliminata questa ‘schifezza’, ma ogni volta che è stata avanzata la proposta è stato detto di no. Io sposo la tesi di coloro che dicono che sia solo rigore, non c’è da discutere ma da farla ma ci sono ancora delle opposizioni. Il fuorigioco? Non solo ha complicato le cose, ma noi abbiamo una fortuna immensa, perché abbiamo assistenti che sono dei fenomeni perché vedono cose che neanche la macchina riesce a vedere se non dopo vari replay. Il fuorigioco deve essere semplificato”, ha aggiunto Nicchi. Il numero uno degli arbitri italiani parla poi delle cose positive nel nostro paese. “Una delle cose più positive sono i giovani arbitri che crescono velocemente, quelli che arrivano dalle categorie inferiori. Gli arbitri stanno facendo bene e il campionato è interessante, con le polemiche quasi del tutto azzerate, questo vuol dire che siamo cresciuti tutti quanti”. Poi su una retromarcia sulla divisione delle Can, aggiunge: “Credo che sia sotto occhi di tutti il fatto che quando hanno preteso di dividere le Can, non è stata una nostra idea, i primi anni ci ha messo in grande difficoltà. Oggi siamo andati a regime, c’è un interscambio tra A e B giornaliero. Tornare ad una Can unificata sarà complicato, sono cose che vanno programmate bene e per tempo. Potremo iniziare, invece, a far tornare qualche big ad arbitrare in B”.