Il 20 maggio del 2006, dieci anni fa, venivano completati i lavori per la costruzione della gigantesca Diga delle Tre Gole, in Cina. Uno sbarramento monumentale sul fiume Yangtze, nella provincia Hubei, con una lunghezza di oltre 2 km ed un’altezza di 181 metri.
La diga sarebbe stata inaugurata soltanto tre anni dopo, nel 2009, dando vita alla centrale idroelettrica più potente del mondo, con una capacità di 22.500 MW. Già in quel 20 maggio del 2006 però, le autorità cinesi iniziarono a vantarsi di quella che definirono “la nuova Grande Muraglia”. Un’opera ingegneristica colossale che ha creato un bacino idrico artificiale della superficie di 1,084 km2. Lo sbarramento del fiume Yangtze ricevette dure critiche da parte della popolazione locale (nei margini delle possibilità) dei movimenti ecologisti e di numerosi giornalisti ed intellettuali. Portò infatti all’inondazione di una enorme superficie, con l’evacuazione di 1200 villaggi e 13 città, per un totale di oltre 1 milione e 200 mila persone obbligate a lasciare per sempre le proprie case.
A parte l’enorme sconvolgimento sociale, negli anni sono emersi anche importanti segnali di stravolgimento del territorio. Il fiume Yangtze, a monte della diga, ha iniziato a depositare sedimenti a causa della ridotta velocità delle acque e capacità di trasporto, mentre a monte il fiume – senza sedimenti in sospensione – è diventato più “aggressivo” aumentando l’erosione delle sponde e rendendo più pericolosi e distruttivi i fenomeni di piena. Inoltre intere aree un tempo fertili e ricche di acqua hanno cominciato a vivere episodi di siccità. Una zona di laghi naturali a valle della diga ha sperimentato una rapida discesa del livello dei bacini. Ci sono anche dati che parlano di estinzione di specie ittiche.
Ci sono anche segnali positivi, come il controllo delle mega-piene del fiume che lo sbarramento permette. Inoltre la produzione di energia idroelettrica permette di ridurre l’uso di combustibili fossili, di cui la Cina è un vorace consumatore. L’impatto sociale ed ambientale del bacino cinese è stato però così grande da far sorgere importanti interrogativi.