Era il 27 maggio 1937 quando a San Francisco, negli Usa, si inaugurò il Golden Gate Bridge, ovvero quello che all’epoca era il ponte sospeso più lungo al mondo, che unisce San Francisco alla cittadina di Sausalito, in California, nella contea di Malin. Il giorno dell’inaugurazione fu consentito solo il trasporto pedonale. Tutto il tratto occupato dal ponte, includendo anche il tratto per salire e scendere dal ponte, è lungo 2,71 km; la distanza tra le torri (“campata principale”) è 1 282 m e lo spazio disponibile sotto il ponte è di 67 m con condizioni medie di alta marea. L’altezza delle due torri è 225 m sopra il livello dell’acqua. Il diametro dei cavi della sospensione principale è 93,4 cm.
L’idea di un ponte che collegasse San Francisco e la Marin county fu proposta dall’ingegnere James Wilkins, che ne sosteneva l’utilità per rendere più sicura e veloce la traversata dello stretto, fino ad allora fatta con i traghetti. Il nome Golden Gate Bridge fu proposto nel 1917 dall’ingegnere urbanistico della città di San Francisco M. H. O’Shaughnessy. Il ponte fu dovuto a Joseph Baermann Strauss, un ingegnere che aveva già progettato oltre 500 ponti mobili, ma tutti molto più piccoli e situati più nell’entroterra rispetto al nuovo progetto.
Il colore del ponte è una tonalità di arancione chiamata arancione internazionale. Fu scelto dato che l’acciaio veniva portato con un rivestimento di color arancione per evitare la corrosione e quindi durante la costruzione gli abitanti si erano abituati a vederlo di quel colore e quindi scelto anche su consiglio dell’architetto Irving Morrow, che riteneva si intonasse ai colori naturali dei dintorni, rendendo anche la struttura maggiormente visibile nella nebbia.