L’astrofisico francese André Brahic, uno dei massimi esperti mondiali di planetologia e scopritore degli anelli di Nettuno, è morto ieri a Parigi all’età di 73 anni in seguito ad un tumore. L’annuncio della scomparsa è stato dato dal suo editore francese Odile Jacob. Il sistema degli anelli planetari principali di Nettuno fu identificato nel 1984 da Brahic e poi fotografato dalla sonda Voyager 2 nel 1989. Brahic scelse il motto della Repubblica francese, “Eguaglianza, fraternità e libertà”, per denominare gli anelli da lui scoperti. Era professore di astrofisica all’Università di Parigi VII-Denis Diderot.
Nato a Parigi il 30 novembre 1942, allievo dell’astrofisico Michel Hénon, Brahic iniziò la carriera studiando la formazione delle galassie e poi si dedicò a una migliore comprensione della natura degli anelli di Saturno. Nel 1978 Brahic divenne direttore del laboratorio Gamma-gravitazionale dell’Università di Parigi, lavorando con Evry Schatzman e Michel Hénon in particolare sulla teoria del caos, sulla dinamica delle galassie, gli anelli planetari e la formazione del sistema solare, di cui è considerato uno dei maggiori esperti mondiali. Brahic è stato anche uno specialista dell’esplorazione del sistema solare con le sonde spaziali. Nel 1984 con la collaborazione di William Hubbard scoprì gli anelli di Nettuno, che vennero confermati cinque anni più tardi grazie alle fotografie della sonda Voyager. Dal 1991 Brahic ha fatto parte del team scientifico che ha seguito il viaggio della sonda Cassini per esplorare il pianeta Saturno. Brahic era noto anche come divulgatore scientifico e autore di libri e articoli, e per questa sua opera ha ricevuto il Carl Sagan Award nel 2000 e il Prix Jean-Perrin nel 2006. In italiano la casa editrice Bollati Boringhieri ha pubblicato nel 2001 il suo libro più noto, “Figli del tempo e delle stelle. Storia delle nostre origini”. Nel 1990 l’asteroide (3488) Brahic è stato battezzato in onore dello scienziato francese.