Sono arrivate in sordina con riso integrale e kamut, salsa di soia, seitan da secoli alla base della cucina tradizionale asiatica, le Alghe andrebbero scoperte anche in Occidente perché sono alimenti genuini e salubri che il nostro pianeta sia in grado di offrire anche grazie alla ricchezza di vitamine, minerali e antiossidanti che contengono. Con molta difficoltà, le alghe si sono integrate sul mercato degli alimenti biologici e naturali, molti pregiudizi intaccano questo prodotto a causa dell’ignoranza sul suo utilizzo e modalità di cottura. Il paese che vanta la più ricca tradizione alimentare a base di verdure di mare resta comunque il Giappone, dove ogni anno si consumano più di 300 mila tonnellate di alghe, provenienti in parte da vere e proprie coltivazioni situate lungo le coste.
Esistono tantissimi tipi di alga, Kombu, wakame, nori, hiziki, spirulina, sono di diverse dimensioni e colorazioni (verde, giallo, rosso, rosso-violaceo, azzurro, blu, bruno), come diversificato è anche il loro habitat. Confrontate con le piante eduli terrestri, le alghe pur con notevoli differenze tra i diversi gruppi sistematici, appaiono sensibilmente più ricche di proteine (dal 5,6 per cento delle hiziki al 35 per cento delle spiruline), di carboidrati (dal 29,8 per cento delle hiziki al 51,9 per cento delle kombu) e soprattutto di sali minerali e di oligoelementi, in particolare iodio (presente in quantità da 100 a 1000 volte superiore rispetto a quella degli ortaggi), ferro e calcio (da 2 a 30 volte). Notevole è anche il patrimonio vitaminico. Oltre al discreto contenuto di vitamina B1, B2 e C, le alghe costituiscono una preziosa fonte della rarissima B12, pressoché assente nei vegetali di terra ferma.
Già Plinio il vecchio raccomandava l’uso di alghe a scopo terapeutico per curare la gotta, eruzioni cutanee, gastrite, disturbi intestinali e del fegato. Oltre all’impiego alimentare, molte specie di alghe vengono utilizzate anche a scopo terapeutico o più semplicemente come integratori alimentari, altre ancora come base per le preparazioni cosmetiche.
L’alga Kombu è ricca di iodio, utile per il funzionamento della tiroide e per la regolazione del metabolismo. Contiene sostanze in grado di donare a questo alimento proprietà anticoagulanti, utili per prevenire la formazione di trombi. La kombu è un alga particolarmente ricca di calcio e di sali minerali. L’alga Kombu può essere utilizzata per preparare i legumi, durante la cottura si aggiunge un pezzetto di alga alla zuppa e grazie al glutammato li renderà più morbidi e più digeribili.
L’alga nori è l’alga più ricca di proteine, il cui contenuto è pari al 50% del peso del prodotto secco. Presenta quantità considerevoli di fibre vegetali e di acidi grassi omega3, oltre ad essere fonte di vitamina C. Contiene inoltre taurina, utile per la sua azione di contrasto nei confronti del colesterolo, oltre a ferro, calcio, vitamina A e B1. La nori è l’alga più conosciuta poiché viene utilizzata per la preparazione dei maki giapponesi. Possono essere lasciate marinare in salsa di soia, olio di sesamo o di girasole e succo di limone e poi essere utilizzate come condimento per legumi e cereali.
La spirulina è una micro-alga verde-azzurra usata per preparare integratori alimentari dall’effetto depurativo e disintossicante. E’ un alga d’acqua dolce, ricca di proteine facilmente assimilabili da parte del nostro organismo. Non presenta vitamina C, ma contiene vitamine del gruppo B, vitamina A e D, oltre che una particolare tipologia di calcio vegetale al quale sono state attribuite proprietà anticancro.
L’alga wakame è considerata particolarmente benefica per le donne per via del suo contenuto di calcio vegetale e magnesio, utili nella prevenzione dell’osteoporosi, oltre che per le sue proprietà diuretiche, che la rendono adatta a contrastare eventuali gonfiori causati dall’accumulo di liquidi. Uno dei suoi pigmenti, la fucoxantina, è stato sottoposto a studi scientifici atti a verificare il suo ruolo nel contrastare la resistenza all’insulina.