Ambiente: ultima generazione responsabile della perdita di suolo in Italia

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L’ultima generazione è responsabile della perdita in Italia del 28% della terra coltivata per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile. Cosi’ la Coldiretti nell’esprimere apprezzamento per il primo via libera al disegno di legge sul “Contenimento del consumo del suolo ed il riuso del suolo edificato” alla Camera. La situazione non e’ migliore per le fattorie da dove sono scomparsi 2 milioni di animali tra mucche, maiali e pecore negli ultimi dieci anni con il pericolo di estinzione per le razze storiche e lo spopolamento delle aree interne e montane, ma a rischio c’e’ anche il primato dell’enogastronomia Made in Italy con la dipendenza dall’estero che per carne, salumi, latte formaggi che e’ vicina al 40%. Il risultato e’ che sono saliti a 7.145 i comuni italiani, ovvero l’88,3% del totale, che sono a rischio frane e/o alluvioni secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ispra. Di questi 7.145 comuni, viene specificato nel documento, 1.640 hanno nel loro territorio solo aree a derivata propensione a fenomeni franosi, 1.607 sono invece i comuni a pericolosita’ idraulica e 3.898 quelli in cui coesistono entrambi i fenomeni. Le regioni con il 100% dei Comuni a rischio idrogeologico sono sette: Valle d’Aosta, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Molise e Basilicata. A queste si aggiungono Calabria, provincia di Trento, Abruzzo, Piemonte, Sicilia, Campania e Puglia con una percentuale di comuni interessati maggiore del 90%.

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