Uno studio guidato da Marcella Carollo del Politecnico di Zurigo, pubblicato sulla rivista Astrphysical Journal, ha svelato che 10 miliardi di anni fa la proporzione del numero di nuove stelle e la quantità di ingredienti pesanti è diversa rispetto a quella attuale. A partire dal Big Bang l’universo si è evoluto costantemente: inizialmente era formato solo da energia che raffreddandosi ha dato forma alla materia, a particelle elementari o semplici atomi. Le prime stelle hanno poi trasformato questi ingredienti creando elementi sempre più complessi.
Il numero di stelle prodotte dalle galassie è cambiato nel tempo: più stelle durante le prime fasi e meno stelle col passare del tempo. Al cambiamento però si riteneva corrispondesse un rapporto sempre costante tra elementi pesanti e numero di stelle nuove. I ricercatori svizzeri hanno scoperto che in queste vecchie galassie la relazione tra quantità di elementi pesanti e tasso di formazione di stelle non sarebbe costante ma diversa da altre galassie. Le cause sono per ora ignote ma saranno certamente in futuro oggetto di indagine.