Energia, Descalzi (ENI): in Italia continueremo ad investire

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‘Gela l’abbiamo convertita in raffineria verde. E abbiamo appena investito 100 milioni per la raffineria verde di Marghera. In Italia continueremo a investire”. Lo afferma l’amministratore dell’Eni, Claudio Descalzi, in un’intervista ad Avvenire parlando anche del ‘climate change’. ”Stiamo attraversando un cambiamento epocale che ci dovrebbe portare verso un futuro low carbon”. Come Eni ”Abbiamo ridotto la cosiddetta ”impronta carbonica” attraverso il taglio delle emissioni dirette, la conversione green del downstream e la ricerca nelle rinnovabili e potenziando il ruolo del gas nei Paesi in via di sviluppo”. Quanto alla Cop 21 di Parigi ”è stato un successo, perché ha visto perla prima volta l’impegno di 195 Paesi al mondo. Ma in assenza di obiettivi unici e regole comuni, non riuscirà a impattare significativamente sulla riduzione delle emissioni”. Secondo l’amministratore delegato dunque si deve ”rivoluzionare il paradigma di sviluppo fin qui dominante e scegliere senza ambiguità un modello ‘low carbon’. Tassando pesantemente il carbone, come ha fatto la Gran Bretagna, il Paese del carbone, per dirottare gli investimenti sulle rinnovabili. Alle quali serve però un compagno di via. E non può che essere il gas, l’unica fonte “ponte” verso un futuro a energia pulita, perché garantisce continuità a prezzi contenuti e basso impatto ambientale. Eni come si sta muovendo? Noi proponiamo ‘il paradigma Africa’: gas più investimenti e tecnologie per le rinnovabili. Noi proponiamo “il paradigma Africa”: gas più investimenti e tecnologie per le rinnovabili laddove ci sono spazi e risorse. Siamo stati la prima oil company a investire in Africa nella generazione elettrica, usando il gas associato che in precedenza veniva disperso, con 4 centrali in Congo e Nigeria, dove viene ormai prodotto rispettivamente il 60 e il 20% dell’elettricità. E ci sono nuovi progetti in Angola e Mozambico”. E sul fronte delle rinnovabili ”Ci crediamo. E investiamo. Siamo però consapevoli che da sole non bastano. Hanno bisogno, soprattutto in questa fase di transizione, di un compagno di strada”.

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