Gli ormai ‘classici’ anabolizzanti, FARMACI contro disturbi sessuali e per perdere peso. Ma anche medicinali contro l’influenza, persino anti-cancro e anti-epatite C. E sono tornati ‘di moda’, nelle pillole dimagranti che viaggiano sul web, anche principi attivi assenti dagli anni ’20, molto pericolosi. E’ il trend del commercio online dei FARMACI, tracciato oggi dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che lancia una nuova campagna web per sensibilizzare sui rischi legati al fenomeno, rischi che spesso non sono percepiti da chi ricorre a mouse e tastiera per comprare prodotti così delicati.
“Osserviamo un’assenza totale della percezione rischio – ha fatto notare Luca Pani, direttore generale dell’Aifa – quasi come abbiamo visto per il caso Stamina; è vero che qui non c’è la disperazione di un genitore di un bambino malato, ma se una persona non si riconosce nella propria immagine è affetta da una malattia vera e propria, la dismorfofobia. Ed ecco perché si acquistano prodotti dimagranti senza badare ai pericoli: faresti qualsiasi cosa per risolvere il problema“. “Di pari passo il crimine farmaceutico organizzato – avverte – cresce del 10% l’anno, su una base di centinaia di milioni di euro. Basti pensare che se un chilo di oro costa oggi 45.000 euro, un chilo di principio attivo di anticorpo monoclonale costa dagli 8 mln ai 200 milioni di euro. E stanno iniziando ad arrivare anche gli anti-epatite C falsificati. Dai primi controlli è stato rilevato che non c’era niente nelle pasticche, ma questi sono i casi più fortunati“.
Non sono però solo i siti web ‘classici’ a insidiare la salute degli italiani: “Le farmacie online illegali le chiudiamo subito e ci creano relativamente meno problemi – ha evidenziato Domenico Di Giorgio, direttore dell’Ufficio qualità dei prodotti e contraffazione dell’Aifa – ma lo scambio di informazioni e le strade per l’acquisto oggi corrono anche sui contatti social“, sulle chat e sui telefonini. “Occorre dunque ridurre la domanda e far capire quali rischi si corrono comprando FARMACI online, dove solo lo 0,6% dell’offerta è legale“. A oggi, comunque, “i sequestri di medicinali falsi non diminuiscono, perché è proprio la domanda a non decrescere: i dati Pangea di Interpol ogni anno aumentano, come aumentano i canali attraverso cui fiorisce questo commercio“.