BEAM, o Bigelow Expandable Activity Module, è il nuovo modulo ‘espandibile’ della Stazione Spaziale, che è stato attraccato con successo sabato 16 aprile: è installato presso il ‘Tranquility Node’ della ISS (lo stesso della Cupola), e verrà ufficialmente gonfiato fino a 5 volte la dimensione attuale oggi, 26 maggio, rimanendo operativo per 2 anni.
Da chiuso è un cilindro di appena 2,16 metri di lato per poco meno di una tonnellata e mezza di peso. Una volta dispiegato, attraverso una sequenza automatica, offrirà un volume abitabile di 16 metri cubi. Beam resterà agganciato alla stazione per due anni, durante i quali saranno monitorati pressione, temperatura, radiazioni e l’effetto di eventuali impatti con micrometeoriti o detriti. Gli astronauti entreranno periodicamente nel modulo per registrarne i dati e ispezionare la struttura. Una volta concluso il periodo di testing, BEAM verrà sganciato e fatto disintegrare in atmosfera. “Il vantaggio di lanciare un modulo espandibile nello spazio è la possibilità di poterlo compattare,” ha spiegato Lisa Kauke, responsabile del progetto per Bigelow. “In altre parole, a Terra possiamo impacchettarlo strettamente nel razzo, risparmiando massa ma soprattutto volume, e una una volta in orbita lo apriamo“. Se Beam dovesse funzionare con successo, il prossimo obiettivo dell’azienda sarà quello di creare entro il 2020 un modulo più grande, passando dagli attuali 16 metri cubi a ben 330 metri cubi, una vera e propria casa gonfiabile per 6 astronauti o turisti spaziali.
La fase di espansione dovrebbe avere inizio alle 12:10 ora italiana anche se potrebbe avere inizio prima di quanto previsto. La NASA trasmetterà la diretta (in basso) a partire dalle 11:30 ora italiana.