Niente scuola per i bambini non in regola con le vaccinazioni e una campagna d’informazione per smentire ‘leggende metropolitane‘ come quella della correlazione tra vaccini e autismo. E’ quanto propone la pdl, a prima firma Mario Borghese (chirurgo eletto nelle liste degli italiani all’estero) depositata alcune settimane fa alla Camera e assegnata alla commissione Affari Sociali. Un intervento per contrastare il costante calo delle vaccinazioni, anche a seguito di “informazioni false“, e il conseguente rischio di diffusione di epidemie finora scongiurato.
“L’efficacia dei vaccini è proporzionale alla loro diffusione -si legge nella proposta di legge Merlo-. È necessaria una larga copertura vaccinale affinché vi possano essere benefìci per un’intera collettività in termini di miglioramento della salute generale e di riduzione delle malattie infettive e della conseguente mortalità“. Di qui la proposta di introdurre l’obbligo delle vaccinazioni quali condizione per frequentare la scuola.
In realtà, si tratta di reintrodurre una norma già esistente e cancellata in passato. “Oggi non è più così. Molte regioni, dopo la riforma del titolo V della parte seconda della Costituzione, hanno emanato propri decreti e regolamenti“, si spiega nella pdl. Insomma, ogni regione ha proprie regole. Tuttavia alcune Regioni si stanno già muovendo nelle linea indicata dalla pdl Borghese: bimbi all’asilo nido solo se vaccinati, è l’obiettivo, ad esempio, a cui punta un progetto di legge, depositato nei giorni scorsi, da Patto Civico in Regione Lombardia. Iniziativa che si inserisce nella scia di analoghi progetti allo studio in Emilia e Toscana.
Attualmente, si legge nella proposta di legge Borghese, “i vaccini obbligatori in Italia sono quattro: antidifterica (legge 6 giugno 1939, n. 891, legge 5 marzo 1963, n. 292); antitetanica (legge 20 marzo 1968, n. 419); antipoliomielitica (legge 4 febbraio 1966, n. 51); antiepatite virale B (legge 27 maggio 1991, n. 165). Tutti gli altri sono discrezionali, anche se il Servizio sanitario nazionale ne favorisce l’uso e ne garantisce la gratuità“.
In Italia dapprima i bambini non vaccinati non potevano frequentare le scuole e genitori erano segnalati ai tribunali per i minorenni per una verifica dell’idoneità genitoriale. “Oggi non è più così. Molte regioni, dopo la riforma del titolo V della parte seconda della Costituzione, hanno emanato propri decreti e regolamenti, tanto che il Veneto ha temporaneamente sospeso l’obbligatorietà e la maggior parte delle altre ha deciso di non sanzionare i genitori che rifiutino questa pratica. Il rifiuto non compromette la frequenza scolastica“. “Con la presente proposta di legge -si legge nel testo depositato alla Camera- si intende intervenire affinché le campagne vaccinali in Italia non perdano la loro efficacia a seguito del numero di vaccinazioni sempre più basso“.
La legge, nell’articolo 1, prevede uno strumento per contrastare la possibile diffusione di malattie dovute a una scarsa copertura vaccinale della popolazione giovane, vietando l’accesso alle scuole dell’obbligo o agli esami a quanti siano sprovvisti del certificato di vaccinazione.
L’articolo 2 si prevede una campagna annuale di sensibilizzazione sulla vaccinazione, contrastando le informazioni false, “quali la correlazione tra le vaccinazioni e l’autismo, che periodicamente si diffondono tra la popolazione e che sono la causa principale della diffidenza di sottoporsi ad esse“.