Ambiente, Realacci: “Difenderlo aiuta l’Italia e crea opportunità di lavoro”

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“Domenica si celebra la Giornata mondiale dell’ambiente, ricorrenza che l’Onu ha voluto dedicare quest’anno alle specie selvatiche, al contrasto del bracconaggio e del commercio illegale di animali che minacciano la biodiversità. Un racket odioso che nel 2014, come denunciato in Ecomafia 2015 da Legambiente, ha fatto segnare 7.846 reati solo nel nostro paese“. Così Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera. “Sul fronte della tutela e conservazione della biodiversità c’è ancora molto da fare – spiega Realacci -, ma l’Italia svolge un ruolo di primo piano in Europa. Grazie anche al nostro esteso sistema di Parchi e aree protette diamo casa a circa la metà delle specie vegetali e a un terzo di quelle animali presenti nel vecchio continente. Un risultato importante, che si lega alla lotta per contrastare gli effetti dei mutamenti climatici. Abbiamo 24 parchi nazionali, 30 riserve marine e tra parchi e riserve naturali proteggiamo circa l’11% del territorio nazionale: un traguardo che non avremmo raggiunto senza l’impegno del ministero dell’Ambiente, il cui trentennale verrà festeggiato il 6 giugno“.

La Giornata Mondiale Ambiente è anche uno stimolo per riflettere sulle grandi sfide ambientali aperte – prosegue l’esponente del Pd -. A partire dai mutamenti climatici in atto, che in questi giorni hanno drammaticamente colpito al cuore l’Europa. Difendere l’ambiente e rispondere alla sfida del clima non solo è necessario, ma rappresenta una straordinaria opportunità per per creare lavoro e nuova economia. Proprio le nostre aziende che hanno investito sulla green economy sono quelle che esportano di più e assumono di più. Secondo una recente indagine di Symbola e Unioncamere, infatti, già oggi esiste un’Italia green che è fatta dal 24,5% delle imprese, che crea occupazione e ricchezza. Una percentuale che sale al 32% nella manifattura, dove il 27,4% delle imprese eco-investitrici ha visto crescere il fatturato nel 2014. Sempre le imprese manifatturiere che fanno eco-investimenti sono più forti nell’export: il 43,4% esporta stabilmente, contro il 25,5% di quelle che non investono, e sono collegati alla green economy il 59% dei nuovi posti di lavoro prodotti lo scorso anno“.

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