Clima, Bloomberg: “Le idee di Donald Trump non contano, contano le città e il settore privato”

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Non mi preoccupo più di tanto di quello che dicono i candidati, anche se a volte dicono cose inspiegabili. Non mi preoccupo se il governo federale fa qualcosa: sono le amministrazioni cittadine e il settore privato che ci daranno auto più efficienti e servizi più ecologici. E’ lì che dobbiamo guardare“. Così Michael Bloomberg, ex sindaco di New York e inviato speciale del segretario generale dell’Onu per le Città e il Cambiamento climatico, risponde, incontrando a Bruxelles la stampa insieme al vicepresidente della Commissione Europea Maros Sefcovic, a chi gli chiede come il mondo possa difendersi dalle idee in materia di CLIMA di Donald Trump, se dovesse diventare presidente degli Stati Uniti. Trump ha dichiarato pubblicamente che considera il cambiamento climatico “una truffa”.

Prima di tutto – afferma Bloomberg politico, imprenditore ed editore, uno degli uomini più ricchi del pianeta secondo Forbesquello che i candidati dicono durante la campagna elettorale non è necessariamente, come la storia insegna, quello in cui credono o quello che faranno una volta eletti“.”Poi – prosegue Bloomberg – quando guardo la tv e vedo tutte queste persone manifestare contro il cambiamento climatico, vedo che sono sempre alti funzionari pubblici o ex funzionari pubblici, mai imprenditori. Se c’è un rischio di alluvione, se sei un imprenditore compri una polizza assicurativa, costruisci un muro, sposti il tuo impianto produttivo, prendi le misure preventive necessarie, insomma“.

E penso – continua Bloomberg – che preoccuparsi del fatto se c’è o meno un punto di non ritorno, quando lo raggiungeremo, quanti gradi di aumento della temperatura media il pianeta può tollerare non centra il punto; è chiaro che qualcosa sta succedendo ora. Abbiamo alluvioni dove avevamo siccità e viceversa, abbiamo tempeste che non abbiamo mai avuto prima, a Parigi le acque sono al massimo da 40 anni, si sciolgono i ghiacciai, si può navigare nel passaggio di nord-ovest, cosa che prima non si poteva fare“.

C’è qualcosa di diverso – aggiunge Bloomberg – e se è un fenomeno ciclico o di lungo termine non importa davvero, quello che è importante è che bisogna fare qualcosa. Non fa molta differenza se i governi fanno qualcosa, specialmente a livello federale. Se guardiamo, i veri progressi sono stati fatti a livello delle città e nel settore privato“. “E’ il settore privato – conclude Bloomberg – che si sta spostando verso il solare, perché è più efficiente; è il settore privato che sta abbandonando il carbone, perché i loro vicini non vogliono respirare l’aria inquinata; è il settore privato che ascolta la gente i cui soldi vengono investiti e che non vogliono che vengano investiti in compagnie nemiche dell’ambiente. I sindaci vengono interrogati ogni giorno dalla stampa sulla qualità dell’aria“.

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