Un naso elettronico che può diagnosticare patologie come la tubercolosi o il neuroblastoma infantile, può essere utilizzato per riconoscere le frodi alimentari e per realizzare profumi su misura per i paesi arabi. Questi sono solo alcuni esempi dei prototipi realizzati dall’azienda genovese Omega. “Siamo nati una trentina di anni fa – spiega Giordana Chiarugi che con il padre Sergio (il fondatore) e il fratello Luca guida l’impresa familiare – da un team di tecnici provenienti da settori di apparecchiature scientifiche che hanno maturato esperienze in vari ambienti, universitari e privati, e siamo in grado di offrire prestazioni sia in campo scientifico che tecnologico. Progettiamo e realizziamo prototipi, quindi apparecchiature che non si trovano in commercio, e forniamo assistenza tecnica sia ai laboratori scientifici che a centri ospedalieri e istituti di ricerca. Questo ci ha portati ad avere un piccolo laboratorio di ricerca e un’officina dove progettiamo apparecchiature molte volte richieste direttamente da ricercatori universitari e ospedalieri, altre volte partecipando direttamente bandi di ricerca“.
“Abbiamo un brevetto al 50% con l’Irccs di San Martino-Ist di Genova, per il rilevatore di odori, che e’ una parte del ‘naso’ nato da un progetto di ricerca con loro per la diagnosi precoce del neuroblastoma che e’ un tumore infantile. Il primo progetto era stato fatto anche con il Gaslini, dopodiche’ abbiamo partecipato ad un altro bando Por con il San Martino per la diagnosi della tubercolosi tramite questo naso elettronico che dovrebbe diagnosticare anche altre patologie ma potrebbe essere utilizzato anche in altri campi, come quello agroalimentare o ambientale. Ovviamente e’ un prototipo, bisognerebbe investire altre risorse per industrializzarlo e andare avanti” prosegue Giordana Chiarugi. “Qualche anno fa ci ha cercati una dottoressa – racconta ancora Giordana Chiarugi – che voleva realizzassimo una macchin a per personalizzare i profumi nei paesi arabi. In base ad una serie di domande, col supporto di un software, tenendo conto del colore di capelli e occhi, dovevamo far sentire una serie di essenze e il nostro campionatore miscelava in modo automatico quelle scelte secondo i gusti. Da li’ abbiamo realizzato un prototipo per produrre e personalizzare profumi che ha permesso alla nostra cliente di portare avanti la sua idea“.