Le Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera hanno approvato il testo unificato sulla cosmesi sostenibile i cui obiettivi sono calcolare l’impatto dei cosmetici sull’Ambiente, stimolare una cosmesi più green e dare ai cittadini un marchio di certificazione ecologica gestito e garantito dallo Stato. Il progetto di legge istituisce un marchio italiano di qualità ecologica dei cosmetici, prescrive che per ogni prodotto sia specificata la composizione, le sostanze non biodegradabili o con potenziale impatto sull’Ambiente, sulla pelle e sulla salute eventualmente presenti e in che quantità, l’impatto dell’imballaggio e che siano assenti sostanze vietate dalla normativa vigente. Per poter ottenere il marchio, il prodotto candidato deve essere attento all’Ambiente e i suoi componenti non devono essere testati su animali. “Ogni giorno usiamo enormi quantità di prodotti per la cosmesi, ma nel nostro Paese non c’è normativa che preveda di ‘misurare’ cosa e quanto finisce nell’Ambiente, fiumi e mari innanzitutto. Per colmare questa lacuna è nata, grazie anche alla collaborazione con la Skineco, la proposta di legge sulla cosmesi sostenibile“, spiega Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, primo firmatario della proposta di legge sulla certificazione ecologica dei prodotti cosmetici. “Si tratta di un provvedimento che va in direzione di una maggiore tutela dell’ambiente, della pelle e della salute, di una maggiore trasparenza verso i consumatori e che ci mette al passo con i Paesi più avanzati dall’Ue. Un provvedimento – continua Realacci – che mi auguro possa andare in Aula alla Camera in tempi rapidi“. L’Italia è molto competitiva nella cosmesi: nel nostro Paese si produce oltre il 50% del make-up mondiale. Ma ad oggi non esiste una forma di certificazione ecologica dedicata al settore gestita e garantita dallo Stato, mentre molti sono i marchi ‘privati’. Certificazioni ‘fai da te’ spesso diverse le une dalle altre che creano confusione e scarsa chiarezza nei consumatori. Con la nuova legge si vuole coprire anche questa lacuna per dare ai consumatori uno strumento di scelta davvero ‘super partes’. Il testo di legge mira a far crescere una filiera virtuosa, che puntando su ricerca, innovazione e nuove professionalità potrebbe diventare uno dei nuovi campi di azione della green economy e della chimica verde.
Ambiente, cosmesi sostenibile: approvato il testo in Commissione
