L’Ue punta su Dianax: 2 milioni di euro per lo sviluppo del chip che diagnostica il diabete

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Obiettivo centrato e grande opportunità di sviluppo per Dianax grazie a Horizon 2020 SME, il programma di europeo per il finanziamento di progetti industriali innovativi. Il risultato, che ancora una volta premia la ricerca scientifica del nostro Paese, è stato ottenuto anche grazie al supporto di Arietti & Partners, società con sedi a Milano, Torino, Bologna e Bruxelles, che ha assistito l’azienda in tutte le fasi di preparazione, redazione e presentazione del progetto.

Dianax focalizzata sulla realizzazione di Lab-on-Chip per la rivelazione delle proteine in fluidi biologici quali il sangue intero o l’urina, ha infatti ottenuto un finanziamento a fondo perduto di 2 milioni e 171mila euro dalla Commissione Europea che ha accolto la richiesta inoltrata.

L’azienda ha presentato un progetto fortemente innovativo nel campo della diagnostica medica. Il progetto mira a sviluppare e portare sul mercato, un sistema di analisi portatile e facilmente usabile da chiunque per la prevenzione, la diagnosi ed il controllo del diabete, costituito da un dispositivo medico monouso basato su un microchip (Lab-on-Chip) per la misura dell’emoglobina glicata.

DISPOSITIVO_2Le potenzialità di questo dispositivo però non sono limitate al diabete. Esso può essere utilizzato per l’automisurazione o Self-Monitoring di biomarcatori proteici in fluidi biologici quali il sangue, l’urina o la saliva. “Bisogna tener conto – ha spiegato Eugenio Iannone, CEO di Dianax – che circa la metà delle analisi del sangue comunemente usate consistono nella misurazione di proteine”.

Il dispositivo medico si basa su una tecnologia unica e brevettata in grado di eseguire analisi cliniche a partire da una goccia di sangue in modo semplice e portatile. Queste caratteristiche, insieme al suo basso costo lo rendono estremamente interessante sul mercato per pazienti, farmacie, ospedali e studi medici.

Il modo in cui questo dispositivo medico-diagnostico è stato concepito e progettato lo rende unico rispetto ad altri dispositivi disponibili sul mercato. Infatti tale dispositivo medico è più veloce (pochi minuti), più robusto alle vibrazioni, più resistente alle alte/basse temperature, più durevole (2 anni) e più versatile (facile da usare ed integrabile con smartphone ed altri dispositivi simili) rispetto ad altri prodotti alternativi. Se prodotto su larga scala lo stesso costo del device sarà estremamente contenuto. Il chip di Dianax ha anche altre applicazioni fuori dal campo medico, per esempio nel controllo ambientale, nella ricerca biologica e medica e nella veterinaria.

“Siamo estremamente soddisfatti di aver ottenuto questo importante finanziamento – ha sottolineato ancora Iannone -. Investiremo il denaro che ci arriva dalla Commissione Europea per passare dalla fase di sviluppo alla fase industriale e quindi accelerare l’ingresso sul mercato”.

“Questa nuova tecnologia potrebbe aiutare ad affrontare una serie di diagnosi e questioni mediche che coinvolgono un gran numero di pazienti e potrebbe rappresentare una grande opportunità anche per tutto il sistema sanitario in generale – ha spiegato Francesco Granata, Partner and Advisor di Dianax -. La possibilità di identificare i biomarcatori mediante una misura semplice ed eseguibile in qualsiasi luogo apre la strada, ad esempio, al ricorso alla loro misurazione in situazioni di  emergenza o direttamente a casa del paziente per verificare lo stato di una malattia o l’effetto della terapia”.
Tra i primi a credere nel progetto Gabriele Bavagnoli, consigliere d’amministrazione di Dianax“Sono molto soddisfatto dei risultati raggiunti ed è solo l’inizio. La tecnologia di Dianax contribuirà a prevenire e curare meglio malattie che affliggono più di un miliardo di persone nel mondo”.

“Un particolare e sentito ringraziamento per il prezioso lavoro svolto – ha concluso Iannone – va ad Arietti & Partners, i nostri consulenti che ci hanno aiutato a presentare il progetto in Europa. Il loro lavoro ha contribuito a rendere questo traguardo possibile”.

“Siamo orgogliosi di aver raggiunto insieme a Dianax questo importante risultato”, aggiunge Federico Cappa, Partner di Arietti & Partners/M&A International. “L’Italia ha bisogno di ricerca scientifica produttiva e competitiva e al tempo stesso di un cambiamento culturale che le riconosca il suo ruolo fondamentale come motore delle politiche di sviluppo, rilancio e innovazione. Spesso l’accesso ai finanziamenti europei risulta difficile per le nostre PMI”.

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