Si compiono questo 26 luglio i 60 anni dal naufragio del transatlantico italiano Andrea Doria, davanti alle coste statunitensi. Considerata “la nave più bella del mondo”, l’Andrea Doria si scontrò, nella sera del 25 luglio 1956 (quando in Italia era già notte fonda) contro un mercantile svedese. Nelle fasi concitate dell’incidente il mercantile svedese Stockholm speronò il transatlantico italiano aprendo una enorme falla su una fiancata, causando 46 morti fra i passeggeri che dormivano nelle cabine. Altre 5 persone, a bordo dello Stockholm, morirono nell’incidente.
La gigantesca falla portò all’affondamento del transatlantico italiano nelle ore successive, e la nave si inabissò definitivamente la mattina del 26 luglio 1956. Le operazioni di soccorso ebbero successo e si riuscirono a salvare gli oltre mille passeggeri che si trovavano a bordo.
L’Andrea Doria era stato varato il 16 giugno del 1951. Costruito nei cantieri di Sestri Ponente (Genova), era diventato l’orgoglio dell’Italia del dopo guerra. Un paese che voleva ricostruire la sua reputazione dopo l’orrore della Seconda Guerra Mondiale.
Il relitto del transatlantico si trova ancora oggi sui fondali dell’Oceano Atlantico di fronte alle coste statunitensi , a soli 70 metri di profondità. Anche per questo i materiali più pregiati della nave sono stati razziati quasi completamente.